“Oggi la commissione Affari Costituzionali della Camera ha licenziato il testo base sulla cittadinanza facile che trova la ferma contrarietà di Fratelli d’Italia.
Non siamo davanti ad uno ius scholae ma ad uno ‘ius insufficientiae’. Basteranno, infatti, cinque anni di uno o più cicli scolastici senza alcun risultato conseguito per essere italiani. Questo non solo va contro ogni regola di integrazione e di inclusione ma significa dare il via libera alla distribuzione della cittadinanza, nelle ore di ricreazione che conteranno molto più dell’ effettivo rendimento scolastico. Non possiamo ammettere scorciatoie quando si tratta di temi delicati come l’acquisizione della cittadinanza e soprattutto vi è un coinvolgimento dei minori. L’Italia sul conferimento delle cittadinanze è già un modello e ogni ulteriore invenzione risulta fuori ogni regola di buon senso”.
Non siamo davanti ad uno ius scholae ma ad uno ‘ius insufficientiae’. Basteranno, infatti, cinque anni di uno o più cicli scolastici senza alcun risultato conseguito per essere italiani. Questo non solo va contro ogni regola di integrazione e di inclusione ma significa dare il via libera alla distribuzione della cittadinanza, nelle ore di ricreazione che conteranno molto più dell’ effettivo rendimento scolastico. Non possiamo ammettere scorciatoie quando si tratta di temi delicati come l’acquisizione della cittadinanza e soprattutto vi è un coinvolgimento dei minori. L’Italia sul conferimento delle cittadinanze è già un modello e ogni ulteriore invenzione risulta fuori ogni regola di buon senso”.
Lo dichiarano Augusta Montaruli ed Emanuele Prisco deputati di Fratelli d’Italia in commissione Affari Costituzionali.