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“Anche grazie alla digitalizzazione, il gioco online ha avuto una forte crescita negli ultimi anni, avvicinando soprattutto i giovani e le persone delle località periferiche. Il fenomeno è in crescita per ovvi motivi di facilità di accesso, ma anche per il minor prelievo fiscale che consente conseguentemente percentuali di vincita superiori rispetto a quello terrestre. Vi è però un rischio legato alla maggior difficoltà di controllo degli utilizzatori, ed al fatto che sia possibile collegarsi a siti illegali stranieri, spesso gestiti dalla criminalità, e con conseguenti minori controlli e maggiori perdite erariali per lo Stato. A tutto ciò si aggiunge lo status del giocatore online, che è certamente a maggior rischio di alienazione proprio perché viene meno la socialità tipica del gioco fisico. Lo Stato deve quindi tutelare e assicurare continuità agli operatori del gioco legale, che rappresentano il primo baluardo contro le mafie e le ludopatie. Serve urgentemente una riforma, che armonizzi le regole su tutto il territorio per il gioco fisico e quello online; serve un ruolo determinante degli operatori del gioco legale; serve formare l’operatore del gioco, che è l’unico davvero in grado di controllare e limitare gli accessi patologici del fenomeno. Nella riforma, che mi auguro si voglia presentare al Parlamento al più presto, servono inoltre soluzioni tecnologiche che consentano di ridurre le -puntate- e le possibilità di mega vincite, favorendo così la propensione all’intrattenimento al posto dell’azzardo. Occorre perciò un registro nazionale degli operatori e una banca dati in collegamento con le Asl e il Sert per poter segnalare ed aiutare i giocatori problematici. Occorre creare le condizioni affinché gli imprenditori del gioco diventino i primi controllori della regolarità del fenomeno”.

 

Così il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione d’inchiesta sul gioco illegale, partecipando al convegno organizzato oggi da I-COM, Istituto per la competitività, sul tema “Il gioco pubblico alla sfida dell’innovazione”.

 

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