“Il presidente di Ita Alfredo Altavilla, vero e proprio liquidatore su mandato governativo di Ita, neocompagnia di bandiera italiana, nata già morta, ha subappaltato tratte fondamentali europee alla Germania Airways. Parliamo di voli come Milano- Londra, Milano-Ginevra, Milano- Lussemburgo che dal 28 marzo saranno svolte dal vettore tedesco con aerei Embraer E190, non presenti nella flotta Ita, in partenza dall’aeroporto di Linate. I piccoli aerei Ita, ideali per i viaggi business post pandemia, resteranno a terra. Lo stesso personale di bordo è quello tedesco mentre l’organico che prima operava in Alitalia per i viaggi a corto raggio, circa 300 persone tra piloti e assistenti di volo, restano a casa in cassa integrazione. Il tutto costerà ben 100mila euro al mese per aereo e graverà sulla casse (ancora pubbliche) di Ita del quale il Mef è azionista di maggioranza in via di auto-dismissione. Se questo è il piano di rilancio della compagnia di bandiera che Altavilla ha ricevuto dal presidente Draghi, si rammenta che l’Italia non è ancora diventato uno Stato federale tedesco. Nell’interrogazione vorrei sapere dal ministro dell’Economia Daniele Franco, dai ministri dei Trasporti e del Lavoro, Giovannini e Orlando, se ne siano a conoscenza e che tipo di azioni intendano intraprendere per evitare questo ulteriore sperpero dei soldi pubblici e correggere la strategia commerciale e finanziaria di Altavilla”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, che ha inviato un’interrogazione al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e ai ministri dei Trasporti e del Lavoro Enrico Giovannini e Andrea Orlando.
Intanto 300 lavoratori restano in cassa integrazione