fbpx

“E’ trascorsa una settimana da quando il presidente Draghi ha annunciato una imminente azione di “ampia portata” per ridurre l’impatto della crisi energetica su famiglie e imprese italiane. A questo annuncio, salutato da molti media come la risposta decisiva del Governo all’esplosione dei costi delle bollette, in realtà non è seguita alcuna azione, né di ampia né di piccola portata. Se, come vero, la CGIA di Mestre ha stimato in 90 miliardi l’aumento dei costi dell’energia per gli italiani, ogni settimana di latitanza costa oltre 1,5 miliardi ad aziende e famiglie, che si aggiungono al rincaro dei costi che settembre affliggono la nostra Nazione e che ad oggi ha trovato una mitigazione negli interventi del Governo solo per un 6% dei rincari. L’indecisione di questo Governo dimostra come il tentativo di trovare risposte chiare fondate su una maggioranza eterogenea e contraddittoria come l’attuale sia semplicemente impossibile. Servono risposte articolate su due livelli, uno congiunturale con rilascio di energia a costo di produzione per le aziende, la revisione dei meccanismi di pricing di gas ed energia, il riconoscimento di credito di imposta per i consumatori industriali; ed una di medio lungo termine, che potenzi le capacità estrattive nazionali, gli approvvigionamenti su linee come il TAP e riveda la tempistica del piano green elaborato dalla UE. Non è ammissibile attendere altro tempo, trascorso con annunci che da inutili stanno diventando dannosi e offensivi”.


Lo dichiara Galeazzo Bignami, deputato e responsabile Nazionale settore Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.

Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social