Domenico Monteforte è un pittore versiliese che vive in simbiosi con la sua terra. Molte delle sue tele sono dominate da paesaggi campestri sul cui sfondo la presenza dell’uomo si intuisce dalle sagome dei casolari di campagna, quasi che il paesaggio sia entrato prepotentemente nel quadro e li sia rimasto. Nei suoi dipinti sono i colori vivaci e brillanti a definire le forme. Monteforte è anche appassionato di cucina tanto che ha dato vita a una collana edita da Mondadori dal titolo “L’arte in cucina” il cui 5 volume è uscito qualche settimana fa. L’ho incontrato a Forte dei Marmi per chiedergli di raccontarmi come ha iniziato la sua carriera di artista, come concilia la passione per la pittura con l’amore per la cucina e quali sono i suoi progetti.
D. Domenico, hai studiato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, c’è un maestro che ricordi in particolare?
R. Ho frequentato l’Accademia negli anni in cui era una fucina di stimoli e di idee. Si studiava e si lavorava al cavalletto tutti i giorni, per giornate intere, arrivava il buio e ci sorprendeva ancora col pennello in mano.
Il “maestro” che ricordo in modo particolare è il mio insegnante di disegno, Ernesto Altemura. È stato lui a accendere la mia curiosità artistica e a indirizzarmi.
Successivamente ho scoperto il colore e i grandi maestri della pittura italiana degli anni ’50 come Birolli, Morlotti, Cassinari.
D. Quale è stato il tuo primo lavoro?
R. Quando realizzai il mio primo catalogo di dipinti era la prima metà degli anni ’90. Per la copertina scelsi un dipinto su tavola di un metro per un metro che raffigurava le cabine di Forte dei Marmi. Era un materico con una base di sabbia di mare e colla, dipinto con colori ad olio e acrilici che avevo deciso di tenere per me e per questo gli avevo dato un prezzo molto elevato. Un giorno venne in studio una persona che senza battere ciglio pagò quella cifra per il quadro, lasciandomi di stucco.
D. Qual è il lavoro che ti ha dato più soddisfazione?
R. Ricordo con grande emozione la consegna di un mio dipinto a Papa Benedetto XVI in Vaticano, la realizzazione di un grande dipinto di sei metri per tre per il Teatro dell’Opera di San Francisco in California e la consegna di tre opere al Presidente del Senato Marcello Pera.
D. Possiamo dire che sei un pittore-chef?
R. Ho una grande passione per la cucina perché cucinare mi rilassa e mi appaga, ma non mi definirei uno chef. La cucina mi piace molto per le migliaia di combinazioni di gusto e colori che permette. Per certi versi mi ricorda il lavoro alla tavolozza.
D. Ecco, spiegami meglio, cosa accomuna la pittura alla cucina?
R. Direi la creatività, la passione e la complessità. Sicuramente dipingere, come cucinare, appaga tutti i sensi, è un esercizio che richiede attenzioni, cura, passione e coinvolgimento fisico e mentale.
D. Come inizia la tua collaborazione con Giorgio Mondadori?
R. Ho realizzato tre monografie con questa importante azienda della Cairo Communication. Negli anni i rapporti di lavoro sono diventati di stima e amicizia e sono nate belle idee editoriali, come L’ARTE IN CUCINA e recentemente una nuova collana editoriale, SIGNA ARTIS, dedicata agli artisti.
D. Parliamo del tuo ultimo libro, il quinto volume de “ L’arte in cucina “ uscito qualche settimana fa
R. È un progetto che è nato sei anni fa con mia moglie Federica. Avevo questa idea da tempo ma non riuscivo a trovare il modo di realizzarla, finché un giorno d’estate, mentre dipingevo al cavalletto, i profumi che provenivano da una cucina nei pressi mi hanno fatto decidere e ho iniziato.
Si tratta di una collana che negli anni ha ospitato personaggi come Bruno Vespa, Giobbe Covatta, Antonio Nunziante, Andrea Martinelli e molti altri personaggi che appartengono al mondo dell’arte o della cucina.
D. So che è stato subito un grande successo
R. Si, in pochi anni ha raggiunto risultati incredibili di attenzione e di visibilità; ricordo i servizi della rubrica EAT PARADE del TG2 e il Salone del Libro di Torino. Siamo stati ospitati a New York dal Consolato italiano per la settimana dell’enogastronomia italiana nel 2019, si sono occupate di noi la RAI e LA7 e poi da questo libro è nato il format televisivo “L’ARTE IN CUCINA” in onda sul Gambero Rosso – canale 132 SKY. Insomma quello che doveva essere un semplice gioco legato alle mie passioni è diventato qualcosa che ancora adesso mi stupisce.
D. Quali sono i tuoi progetti ?
R. Sicuramente una serie di mostre a Fiesole, Desenzano e Mantova. Il progetto più importante è una mostra a Kyoto, in Giappone. Poi sto lavorando a alcuni libri ma è ancora presto per parlarne. Posso dire che tra settembre e ottobre usciranno il sesto volume de “L’ARTE IN CUCINA” e quattro monografie di SIGNA ARTIS.
D. Un desiderio da realizzare?
R. Per il mio desiderio più grande dovrò pazientare ancora qualche mese. A maggio nascerà Stella che insieme a mia moglie Federica e a Matteo Adelmo sara’ una meravigliosa fonte di ispirazione.