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“Il governo si esprima favorevolmente sulla rimozione del blocco di dati fondamentali su ambiente e clima presso all’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ora disponibili solo dietro pagamenti di ingenti somme. Una situazione che impedisce a molti ricercatori e scienziati di accedervi, nonostante la IEA sia in gran parte sovvenzionata da fondi pubblici erogati dai 30 Paesi, tra cui l’Italia”. E’ quanto afferma l’europarlamentare di FDI-ECR, Nicola Procaccini, responsabile nazionale del dipartimento Energia e Ambiente del partito. “E’ una situazione paradossale per cui mentre da una parte gli Stati finanziano ricerche in una corsa contro il tempo per fermare il degrado ambientale, dall’altra la condivisione dei dati è bloccata. Il governo italiano si faccia promotore presso gli altri Stati della necessità di rimuovere il blocco dei dati, ostacolo che comporta ulteriori sforzi nella ricerca e nel dialogo globale su energia e clima e quindi, per paradosso, ostacola proprio il raggiungimento della missione stessa da parte dell’AIE. Uno stato di cose che va anche contro i principi di trasparenza e riproducibilità nella ricerca scientifica”.

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