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“Se Ita non è la Croce Rossa degli ex lavoratori Alitalia, lei non è l’Ad di un’azienda privata. Non si trova alla Fiat ma in una società al 100% pubblica che ha ereditato la  gloriosa tradizione aerea di Alitalia e non può permettersi di fare, per conto dello Stato, macelleria sociale”.  

È quanto ha dichiarato facendo diverse domande il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo nell’ audizione del presidente esecutivo di Ita Alfredo Altavilla.

“Il Parlamento italiano, verso il quale Altavilla ha mostrato scarso rispetto in questo periodo, – ha aggiunto Rampelli-  vuole sapere che tipo di mandato ha ricevuto dal governo Draghi. Sono passati 90 giorni dal decollo di Ita e già si intravvedono azioni di indebolimento tese a favorire non un’alleanza con partner stranieri, ma a un’acquisizione mascherata da partecipazione societaria. All’inizio si parlava di 2800 assunzioni su oltre 10mila provenienti da Alitalia mentre ci troviamo ora con 2200 assunti: che fine hanno fatto gli altri 600? Sul fronte contrattuale avete costretto a sottoscrivere condizioni da azienda start up quindi molto inferiori al contratto di settore e agli anni maturati. Ci sono dipendenti che prendono al mese 800 euro, la stessa cifra che Altavilla spende per ogni notte nei suoi soggiorni romani al Saint Regis, albergo cinque stelle”. 

“Nonostante Ita sia una società pubblica e quindi tenuta agli obblighi di trasparenza,- ha proseguito-  non è dato sapere quale sia il suo stipendio e quello dei suoi manager. Sul fronte del conflitto d’interessi: Emanuele Liatti, figlio della sua compagna è al vertice della compagnia di monopattini Helbiz alla quale avete assegnato anche il catering aziendale.
“Circola infine da tempo un audio terribile in cui il presidente di ITA si lascia andare a insulti, contumelie, improperi, minacce e alla terribile affermazione: “Se tutti questi 1077 hanno 4 mesi di prova, fra quattro mesi la metà li voglio fuori. Usate pure il meccanismo del revoling doors che vi avevo detto. Dal 14 ottobre cominciamo il meccanismo della revoling doors qua dentro”. “Metodi cafoni che sarebbero inopportuni perfino per l’azienda privata di cui era dirigente, figurarsi per un’azienda di Stato. Metodi e atteggiamenti di Altavilla che tradiscono una totale incapacità a onorare il mandato che gli è stato conferito. La porta girevole, per dirla in italiano, – ha concluso Rampelli  – è il caso la prenda lui dimettendosi dall’incarico”.
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