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Subito l’individuazione di un soggetto attuatore per unire le competenze dei Ministeri della Salute, dell’Ambiente, dell’Agricoltura e degli Esteri, e un piano rigoroso di eradicazione dei cinghiali: queste le richieste del senatore e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, al termine dell’audizione di questo pomeriggio in Commissione Sanità sulla peste suina con Pierdavide Lecchini, Direttore Generale della Direzione della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute.
Otto i casi riscontrati ad oggi in Italia in un territorio che interessa 137 comuni tra Piemonte e Liguria; un problema noto in Europa dal 2014 e che in altre nazioni ha già trovato risposta: “Con un piano di eradicazione efficace, avviato nel 2018, in un paio d’anni il Belgio ha risolto questo problema”, sottolinea De Carlo. “Tempo e modo per studiare cosa hanno fatto le altre nazioni ed eventualmente copiare le loro azioni ce n’è stato, ma evidentemente è mancata la volontà politica”.
A preoccupare è il futuro dell’export dei prodotti suinicoli: “Cina, Brasile, Taiwan, Giappone, Cuba, Serbia hanno già stoppato le importazioni, nonostante i nostri prodotti siano sicuri e di qualità. Già solo i primi due nomi di questa lista costituiscono una fetta importante del nostro export, in attesa di quello che potrebbero decidere due nazioni del peso di Stati Uniti e Canada, e temiamo anche per le possibili ricadute future sui lavorati come salami e prosciutti”, denuncia De Carlo.
Ecco quindi le due priorità che, per il senatore FdI, sono fondamentali per uscire dall’emergenza: “Innanzitutto, l’individuazione di un soggetto attuatore che raccolga le competenze dei Ministeri della Salute, dell’Ambiente e dell’Agricoltura, ma anche degli Esteri, perché il ruolo della Farnesina sarà cruciale per spiegare la reale situazione della sicurezza dei prodotti italiani alle altre nazioni. Sarà poi indispensabile un rigoroso piano di eradicazione e abbattimento dei cinghiali: da anni Fratelli d’Italia denuncia come la presenza di questi animali, ora per la peste suina e in precedenza anche per i pesanti danni alle coltivazioni, sia estremamente dannosa per i nostri produttori. Grida di allarme rimaste però inascoltate per colpa di un Governo condizionato spesso da semplice e bieca ideologia, ed oggi siamo qui a pagarne le conseguenze. Basta indugi, avanti subito con queste due azioni prima che l’intero settore suinicolo veda peggiorare la sua crisi”.
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