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“Dopo la Brexit l’inglese non ha più motivo di essere considerata la lingua principale delle istituzioni europee. Tuttavia, viene usato ancora come strumento ufficiale per le comunicazioni e il lavoro. Il governo Draghi s’impegni affinché l’italiano, lingua della Nazione appartenente al nucleo dei primi Stati fondatori dell’Unione europea, sia l’idioma veicolare usato in tutti gli atti e occasioni. Attualmente lo sono l’inglese, il francese e il tedesco. L’italiano deve essere lingua di primo rango come le altre tre visto che tuttora è la quarta lingua più studiata al mondo e, come per il francese e il tedesco, deve avere il trattamento partitario perché il suo ruolo è stato fondamentale nella costruzione dell’Unione Europea e dell’Europa stessa, essendo la lingua figlia diretta del latino”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
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