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Le parole del presidente di FdI e dei Conservatori europei nel corso della cerimonia di commemorazione alla Camera dei deputati del presidente del Parlamento europeo

Sono sincere e sentite le condoglianze che, a nome di Fratelli d’Italia e del Partito dei conservatori e riformisti europei, voglio rivolgere alla famiglia del Presidente David Sassoli, a sua moglie Alessandra e ai suoi figli Livia e Giulio, alla sua comunità politica, alle persone che gli volevano bene. David Sassoli è stato indubbiamente un politico e un giornalista estremamente capace. I traguardi che ha raggiunto nella sua vita lo dimostrano ampiamente. Però, a me, come è capitato a chi ha preso la parola prima di me, piace ricordare soprattutto la persona che era, perché alcuni tratti distintivi del carattere di David Sassoli sono sempre meno comuni nel nostro tempo, e credo che valga la pena ricordarli, perché questo ci offre la dimensione della perdita che le Istituzioni stanno subendo.

David Sassoli era un politico serio, era un uomo perbene, era una persona abituata a combattere con fermezza per difendere le sue idee, ma sapeva farlo con il sorriso, con la gentilezza, ascoltando le posizioni dell’altro. Credo che chiunque abbia avuto a che fare con lui, in Italia e in Europa, non possa non riconoscere questi tratti del suo carattere: i tratti di un politico leale, in un tempo nel quale la lealtà, purtroppo, anche in politica, non è uno dei tratti dominanti. Era insomma una persona di spessore, che credeva nelle Istituzioni e comprendeva il valore e la portata del suo ruolo.

Io non sapevo della sua malattia, però ho riflettuto a lungo in queste ore sul valore che ha l’essere riuscito a non far mai mancare la sua presenza nel dibattito e a prodigarsi, come ricordava Enrico Letta, perché il Parlamento europeo in periodo di pandemia continuasse a fare il suo lavoro, mentre anche le sue condizioni di salute non erano le migliori. Il Presidente Sassoli aveva posizioni e visioni molto diverse dalle nostre, però non era una persona che aveva dei pregiudizi. Questa è un’altra cosa che di lui io ricorderò sempre. Era una persona che, come tutte le persone intelligenti, sapeva che anche da chi è più distante da te puoi imparare qualcosa. Questo gli consentiva di trattare qualsiasi argomento con chiunque, senza partire da un pregiudizio o da una posizione di superiorità.

Io sono stata alcune volte d’accordo con lui, come, ad esempio, quando fu tra i primi a parlare di eurobond, a inizio 2020, o quando ipotizzò addirittura l’ipotesi di una nuova cancellazione del debito creato durante la pandemia. Molte altre no: l’ultima volta che lo ho incontrato, lo scorso giugno, abbiamo fatto un lungo e cordiale incontro, nel quale ricordo che parlammo a lungo di immigrazione; non l’ho convinto, ovviamente, però non aveva pregiudizi e non aveva paura a riconoscere che la tua posizione distante, così distante dalla sua, era seria.

Ecco, io penso che noi perdiamo una persona di alto livello, soprattutto per questa ragione. Io ho avuto tanti avversari politici nella mia vita, ne ho molti. Ecco, credo che David Sassoli fosse uno dei migliori. Quando perdi un avversario temibile, non temibile perché è cinico, non temibile perché è disposto a tutto, ma temibile perché è capace e leale, allora sai che stai perdendo una cosa preziosa. Questa è la ragione per la quale tengo in quest’Aula a rinnovare le condoglianze a tutte le persone che gli sono vicine e a salutarlo a nome di Fratelli d’Italia e dei conservatori europei. 

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