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Intervista a Tommaso Tanzilli

Tommaso Tanzilli è direttore di Federalberghi di Roma del Lazio e docente del master “ Economia e Management del Turismo” all’università La Sapienza di Roma. Attualmente presiede anche l’Ente bilaterale territoriale per il turismo.
Lo incontro per un’intervista sul momento difficile del turismo in Italia e in particolare a Roma.

D. Dott.Tanzilli, di cosa si occupa Federalberghi?
R. È il sindacato degli albergatori che si confronta sul piano nazionale con il Parlamento, il Governo e enti come l’Enit, sul piano locale con le amministrazioni locali e con gli enti che si occupano di turismo sul territorio.

D. E l’Ente bilaterale territoriale per il turismo?
R. E’ un ente gestito in modo paritario dalle associazioni degli imprenditori del turismo e dalle associazioni sindacali dei lavoratori del turismo. Eroga servizi sia alle imprese, sia ai lavoratori, ad esempio fornisce libri scolastici e campi estivi ai figli dei lavoratori mentre agli imprenditori mette a disposizione la formazione obbligatoria a titolo gratuito.

D. Il bello del suo lavoro?
R. Incidere positivamente sulla vita delle persone. Durante il lockdown l’ente bilaterale ha erogato un bonus che variava dai 200 ai 300 euro al mese ai lavoratori in attesa della cassa integrazione.
Le faccio un altro esempio: quando si è deciso di chiudere gli alberghi non si sapeva come fare. Non era mai accaduto, nemmeno durante la guerra e chiudere un albergo non è facile, molti hanno la cosiddetta “bussola” ovvero le porte girevoli che non si potevano chiudere. Abbiamo chiamato falegnami e fabbri per aiutare gli alberghi a smontare la bussola e installare pannelli di legno per chiudere l’entrata.

D. In questa situazione drammatica per il turismo quali sono in Italia le mete turistiche più colpite?
R. Sicuramente le città d’arte perché vivono di turismo straniero che negli ultimi due anni è stato totalmente assente. Roma in particolare che in media su 100 turisti ne ha 73 stranieri è stata colpita di più di altre città. Teniamo conto anche che sono stati preferiti i viaggi in macchina rispetto a quelli in treno o in aereo e Roma è difficilmente raggiungibile in automobile mentre a Venezia o a Parigi dal nord Europa si può andare in macchina.

D. Parliamo di Roma: qual è la situazione degli alberghi in questo momento?
R. Dopo la ripresa che c’era stata in ottobre con la risalita dei contagi siamo tornati nel buio più profondo.
Ci sono state disdette in massa per le vacanze di Natale e nello stesso tempo nessuna nuova prenotazione. Pensi che a Roma dall’inizio della pandemia hanno chiuso 350 alberghi e molti altri stanno valutando di chiudere.

D. È più a rischio l’imprenditore più grande o il più piccolo?
R. Direi che è più a rischio chi aveva già difficoltà economiche, poi è vero che l’albergo che appartiene a una catena importante ha più possibilità di resistere.

D. Quanto hanno inciso i provvedimenti emanati durante la pandemia sull’attuale situazione del turismo?
R. Tre sono stati i provvedimenti più efficaci: l’esenzione dall’IMU, il credito d’imposta per le locazioni alberghiere e la Cassa integrazione in deroga che abbiamo chiesto di prorogare almeno fino a marzo per evitare licenziamenti.

D. Quali altre proposte avete formulato?
R. Abbiamo chiesto l’estensione di tutte e tre le misure di cui parlavo prima: la proroga dell’esenzione dall’IMU e il credito di imposta oltre alla cassa integrazione. Abbiamo proposto anche di proseguire con la moratoria dei mutui ma per il momento non ci sono arrivate risposte.

D. Paradossalmente in questo momento a Roma siamo in una fase di grande espansione del settore alberghiero, apriranno a breve l’Hotel Bulgari, W Hotel, The Hoxton, Soho House e molti altri, come spiega questa rinascita di Roma e che effetti produrrà?
R. Per lungo tempo a Roma è mancata una visione, non ci sono stati investimenti in grandi eventi che avrebbero potuto portare entrate significative nelle casse del Comune e siamo entrati in una fase di stallo. Poi i grandi gruppi alberghieri hanno capito che non potevano rimanere assenti da Roma e hanno iniziato a investire nella Capitale d’Italia, ciò ha innescato un processo virtuoso che induce a migliorare il livello di tutte le strutture alberghiere, degli eventi che si potranno organizzare e quindi del turismo. A catena apriranno nuovi locali, si parla di una rinascita di Via Veneto.

D. Come vede i prossimi tre anni?
R. Penso che il 2022 sarà ancora un anno faticoso che ci vedrà ripianare i debiti contratti durante le chiusure forzate. Nel 2023 ci sarà il vero rilancio, ospiteremo la Ryder Cup che dopo le Olimpiadi e il Campionato mondiale di calcio è l’evento più seguito al mondo. Non dimentichiamoci poi che nel 2025 con il Giubileo arriveranno risorse per migliorare la città e curarne l’immagine.
Se poi riusciremo a ospitare l’Expo 2030 avremo risorse ulteriori per rilanciare finalmente Roma come merita.

D. Insomma Roma rinasce?
R. Roma è la città eterna

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