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“Per far fronte al debito dello Stato occorrono provvedimenti straordinari come la rottamazione-quater e, più in generale, una rateazione lunga dell’intero debito tributario per consentire agli operatori economici di lavorare con più tranquillità, misure che abbiamo presentato in forma emendativa alla legge di bilancio”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, capogruppo FdI in Commissione Bilancio a palazzo Madama.

“L’elevato debito fiscale pregresso – sottolinea Calandrini – non consentirà di consolidare la crescita. Fino ad oggi il governo ha messo in campo misure che hanno semplicemente rinviato la soluzione definitiva riguardanti tali debiti, come il blocco della notifica delle cartelle di pagamento procrastinato fino allo scorso 31 agosto o le rate pregresse e non pagate dalla rottamazione-ter e per il saldo e stralcio rinviate fino al 30 di novembre”.

“La procedura è semplice – osserva Calandrini – e consiste nell’effettuare per ciascun operatore economico l’inventario del debito fiscale. Tale debito può avere diversa origine, può trattarsi di somme dovute in base alle dichiarazioni presentate e non versate ma non ancora iscritte a ruolo, quindi senza la notifica delle cartelle. Il debito può riguardare anche gli importi dovuti in base ad una sentenza sfavorevole, importi risultanti da cartelle notificate, piani di rateazione in corso con l’Agente di riscossione o con l’Agenzia delle entrate, avvisi bonari. La procedura straordinaria dovrebbe prevedere quale principali vantaggi la possibilità di una rateazione lunga senza prestare alcuna forma di garanzia, ma con la cancellazione di sanzioni e interessi. Non si tratta quindi di un condono”.

“Non è più possibile andare avanti di rinvio in rinvio con la speranza che si verifichi una ripresa tale da risolvere il problema – conclude Calandrini – bisogna affrontare il tema della misura della rottamazione che oltretutto sembra non avere bisogno di coperture finanziarie”.

 

 

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