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“Il vicepresidente del Csm, David Ermini, a “Il Dubbio” ha dichiarato: “nessuna riforma può avere successo senza un profondo rinnovamento culturale e morale a cui sono chiamati i magistrati”. Ma Ermini viene da Marte? Non sa che la degenerazione si combatte evitando le coperture corporative e le promozioni senza titoli? Una pratica, infatti, quella delle promozioni in base all’appartenenza alle correnti, che ha superato i limiti di guardia e di tollerabilità. E lui ne sa qualcosa, dal momento che la sua stessa nomina a vicepresidente del Csm è stata decisa da Renzi, Lotti e Ferri proprio in piena epoca Palamara. Per questo motivo Ermini dovrebbe essere il primo a dimettersi, se volesse dare l’esempio. E poi perché i magistrati appartenenti ad “Area” invischiati nel “sistema Palamara” non sono stati tutti costretti alle dimissioni? Chi ha sbagliato, ledendo profondamente la credibilità della Magistratura, deve dimettersi, senza indugi, proprio per evitare ulteriori imbarazzi istituzionali. Hanno pagato solo Palamara e alcuni componenti del Csm proprio perché non allineati allo strapotere della sinistra giudiziaria; un vero colpo di stato nel Palazzo dei Marescialli”. Lo dichiara il Questore della Camera e deputato campano di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli. “Ci saremmo aspettati un intervento diretto del Presidente della Repubblica, come capo del Csm, soprattutto per quanto concerne le promozioni, che avvengono spessissimo senza un’ombra di meritocrazia, come dimostrano le decine di ricorsi al Tar. Si decide, invece, di continuare ad appoggiare il potere correntizio, ora a senso unico, quello che negli anni ha dimostrato di essere saldamente legato al Pd”, conclude Cirielli.

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