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“È scandaloso che di fronte a uno sciopero nazionale dei tassisti e degli Ncc che ha visto  dopo decenni tutte le sigle sindacali manifestare unitariamente, il governo non si  sia ieri degnato di incontrare una delegazione dei manifestanti. Il 4 novembre il consiglio dei ministri ha licenziato il ddl concorrenza ma il disegno di legge si è perso. Al Quirinale non è ancora arrivato e di conseguenza non è ancora iniziato l’iter alle Camere.  Condividiamo le preoccupazioni della categoria sulla quale grava la minaccia di una riforma che consentirà  direttamente alle multinazionali di impossessarsi del trasporto pubblico non di linea attraverso piattaforme tecnologiche di società multinazionali, facendo di tassisti e Ncc lavoratori subordinati e precari. Abbiamo appreso che dal ddl concorrenza è stata stralciata la posizione dei notai. Chiediamo che venga stralciato anche l’art. 8 che riguarda tassisti e Ncc  e che spiana la strada a società che fanno finanza e non economia, speculazione e non lavoro, spesso con capitali abnormi e sede legale all’estero. Condizioni perfette per vedere allignare il tarlo della concorrenza sleale.
E intanto la categoria aspetta da due anni i decreti attuativi della Legge 12/2019 su cui i governi Conte e Draghi sono inadempienti lasciando il settore nel caos.
Ma una cosa è certa: il governo ha l’obbligo morale e la responsabilità politica di affrontare i tassisti, senza nascondersi, probabilmente per la vergogna”.

E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo in aula. 
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