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“Dopo 12 anni di attesa e inerzia delle istituzioni di centrosinistra in materia di lotta alle dipendenze patologiche, ci saremmo aspettati una conferenza nazionale sulle politiche antidroga basata sul pieno coinvolgimento di tutti i protagonisti in campo impegnati nelle comunità terapeutiche, nel privato sociale e anche nelle commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato, ma così non è stato. Il Ministro Dadone – dopo roboanti annunci e squilli di trombe – ha ucciso la possibilità di rappresentanza reale di chi si occupa quotidianamente della lotta alle tossicodipendenze, dando forma ad una Conferenza all’insegna dell’esclusione, frutto di una visione miope e distorta della problematica delle dipendenze patologiche. Quella che ha luogo a Genova è una ‘conferenza per pochi amici. Il Ministro Dadone, invece di onorare la delega assegnatale, realizzando una Conferenza Nazionale di alto livello e ampio coinvolgimento, partorisce un topolino, confermando l’inopportunità dell’attribuzione della delega alle politiche antidroga. Il grido d’aiuto delle Comunità Terapeutiche e dei SerD, che chiedono da un decennio maggiori attenzione, risorse economiche e umane, rimane inascoltato. D’altronde c’è poco da stupirsi, le sue posizioni su questi temi sono quanto di più lontano e avulso dall’impellenza non più procrastinabile con cui intervenire nella lotta alle tossicodipendenze”.

Lo dichiara Maria Teresa Bellucci capogruppo FDI in Commissione Affari Sociali e Responsabile del Dipartimento dipendenze e terzo settore.

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