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“Io sul vaccino anti Covid avrei accettato la sfida della democrazia fin dal principio, che prevede la persuasione dei cittadini, cioè informazione corretta, trasparente e semplice. Basterebbe che i telegiornali riportassero a chiare lettere e con insistenza la notizia proveniente dalla Lombardia che il 90% dei ricoverati in terapia intensiva non è vaccinato, così come quasi il 100% dei decessi. Notizie reali che provengono dagli ospedali, non dai social. Il certificato verde per questo è la dimostrazione di un fallimento gestionale della campagna”.

È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli un’intervista al Giornale on line per la rubrica il Bianco e il Nero a cura di Francesco Curridori.
Alla domanda su come ci si dovrebbe comportare nel caso si trovi un positivo nei mezzi di trasporto, il vicepresidente risponde: “Finalmente si è capito che sui mezzi di trasporto vanno fatte sanificazioni quotidiane, che il certificato verde va esibito in salita, ma tuttora si viaggia stipati come sardine su metropolitane e autobus, alla faccia del distanziamento. La persona positiva al virus sui mezzi di trasporto, se le cose vengono gestite sapientemente, non ci deve stare”.
Mentre sulla vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni, osserva: “Fermo restando che aspetto parole chiare e certe dalla comunità scientifica, della quale tendo a fidarmi, dò per certa l’eventuale adesione volontaria al vaccini da parte delle famiglie, quindi la non obbligatorietà. Questo già risolve il problema. Vero è che se la scienza ritiene esista un seppur minimo coefficiente di rischio a causa di una sperimentazione che si protrarrà per i prossimi anni, i bambini dovrebbero essere messi in sicurezza”.
Promossa la campagna vaccinale del generale Figliuolo che “sta facendo un ottimo lavoro organizzativo sull’inoculazione del vaccino”. Mentre “del tutto deludente  
– ha concluso Rampelli –  è il lavoro del governo presieduto da Mario Draghi su prevenzione, corretta informazione e persuasione. Mentre sul piano economico finora c’è stato tanto fumo e poco arrosto. Occorre mobilitare un esercito di professionisti che affianchi Comuni e Regioni per non veder svanire i fondi europei, ma si procede con lentezza e disordine”.

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