Nell’attenta analisi sulle elezioni dei Comites realizzata da Giovanna Chiarilli, pubblicata da “Gente d’Italia” (clicca qui per l’articolo integrale), particolarmente significativa la dichiarazione di Roberto Menia, Responsabile nazionale del Dipartimento per gli Italiani nel Mondo di Fratelli d’Italia: “Non posso che ribadire quanto già ebbi a dichiarare a Gente d’Italia qualche tempo fa. Il sistema dell’opzione preventiva è incomprensibile e sbagliato, oltre che antidemocratico: se davvero si credeva all’importanza del voto dei nostri connazionali, alla loro partecipazione alla vita delle comunità, allora si doveva favorire il loro accesso al voto, non allontanarli o respingerli, delegittimando di fatto la rappresentatività e la funzione dei Comites. La percentuale infima che parteciperà a queste votazioni era ampiamente prevedibile, sia essa l’uno o il tre per cento di cui si parla”. E Roberto Menia aggiunge, a commento di questi risultati, un messaggio – sarebbe più giusto definirlo “un amaro sfogo” – ricevuto dalla Germania subito dopo aver appreso i risultati degli iscritti.
“Si tratta delle parole di un dirigente del CTIM da sempre in prima fila nelle battaglie a favore degli italiani all’estero, lo faccio mio, ma interpretando il mio stesso pensiero, mio e quello di molti altri, con tutta la preoccupazione del caso: ‘Caro on. Menia, in tutta Europa su 2.590.000 aventi diritto al voto si sono iscritti 61.448 connazionali (2,37%)!!! Se questa non è una pietra tombale per i Comites, poco ci manca. E presumo che di questo passo si ricomincerà a discutere anche sul voto e la rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero…’. Cos’altro aggiungere?”
Di Giovanna Chiarilli
Fonte: Gente d’Italia del 09/11/21