“Sui balneari il presidente Draghi non sta facendo gli interessi dell’Italia ma quelli delle multinazionali europee che vogliono entrare nel nostro mercato turistico balneare senza aver mai fatto nulla per la sua valorizzazione. Un inaccettabile regalo elargito a chi non ha coste e acque trasparenti da corrispondere al mercato italiano e pertanto potrà prendersi in gestione pezzi di mare e di arenili senza par condicio. Vergogna vera. Fermo restando che continueremo a battererci fino all’ultimo contro questa arbitraria applicazione della Bolkestein, vale la pena sottolineare che benché oggi Mario Draghi sia il presidente del Consiglio della Repubblica italiana i suoi provvedimenti sembrano più ricordare quelli di Mario Draghi del 2011. Quello per intendersi che ad agosto di quell’anno, insieme al Trichet, dal vertice della Bce faceva recapitare la lettera al governo Berlusconi sulla necessità di attuare un piano lacrime e sangue di privatizzazioni, liberalizzazioni (tra cui quello pericolosissimo dei servizi pubblici, oggi nel ddl concorrenza). Dopo quella lettera, un vero e proprio atto sovversivo di uno Stato indipendente, nulla fu come prima. Pochi mesi dopo, a novembre di dieci anni fa, Berlusconi fu costretto a dimettersi sotto la mannaia dello spread, artatamente manovrato dalla Germania. E dire che oggi Berlusconi è al governo insieme a uno dei responsabili della sua defenestrazione… Ma ci lascia di ghiaccio l’intervento della magistratura amministrativa che interpreta soggettivamente le leggi italiane emesse a tutela degli interessi nazionali per facilitare la conquista economica dell’Italia da parte di potenze straniere, il tutto – appunto – per mera via amministrativa. Draghi ora reagisca e faccia capire con chi sta, una volta per tutte”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.