fbpx
“L’approvazione in CdM del decreto legislativo sulle pratiche sleali, di cui ancora non conosciamo il testo, rappresenta un passo avanti significativo per combattere le pratiche sleali in agricoltura a danno del soggetto debole della filiera, l’agricoltore o l’allevatore appunto, che troppo spesso vede mortificato il proprio lavoro in quanto schiacciato dallo strapotere di chi detiene le leve del mercato,obbligandolo  a vendere i propri prodotti sotto il costo minimo di produzione. Resta tuttavia l’insoddisfazione di non aver visto recepiti alcune indicazioni che la Commissione del Senato competente in materia di Agricoltura e Agroalimentare aveva espresso, in particolare quella inerente ai termini di pagamento dei prodotti agricoli, previsti a 30 o 60 giorni a seconda della deperibilità del prodotto. Nulla in contrario ad applicare questa norma, ma il dubbio su come questa possa impattare su alcune filiere dal punto di vista finanziario non solo è legittimo ma è anche preoccupante. Come FdI abbiamo chiesto una proroga di 18 mesi per permettere un adeguamento graduale ai flussi finanziari, soprattutto per alcune filiere come il vivaismo, dove i pagamenti in alcuni distretti vanno oltre gli otto mesi. Imporre per legge da un giorno ad un altro un pagamento a 60 giorni, rischia concretamente di far implodere il sistema, di fatto penalizzando proprio coloro che si volevano proteggere e tutelare, Spero che il ministro Patuanelli e il governo siano consapevoli delle consgeunze che questa norma potà comportare”.
A dirlo in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra, capogruppo in commissione Agricoltura.
Condividi

Facebook

NEWSLETTER

Social