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Paolo Bongioanni, presidente del gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale del Piemonte, è intervenuto nel corso dell’ultimo consesso in ordine cronologico, imperniato sull’approvazione dell’indagine conoscitiva della maggioranza circa la gestione dell’emergenza Covid-19. Sono stati molteplici gli spunti di riflessione individuati e analizzati dal consigliere regionale, a cominciare dalla necessità, emersa con straordinaria prepotenza negli ultimi mesi, di investire nella sanità e sul capitale umano: “Abbiamo vissuto la difficoltà di confrontarci con un organico ridotto in tutto il sistema sanitario e questo non dovrà più accadere – ha asserito -. Inoltre, dovremo rafforzare la medicina di territorio, che rappresenta il tassello più importante di questa partita. Non dimentichiamo che era stato imposto a livello nazionale di privilegiare le strutture ospedaliere a scapito della medicina di territorio: una decisione che abbiamo pagato, purtroppo, nella fase iniziale della pandemia”. Non va trascurata, altresì, la difficoltà iniziale rilevata in Piemonte nell’elaborazione dei tamponi. “L’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi si è trovato in eredità appena due laboratori – ha puntualizzato Bongioanni -. L’impegno di questa maggioranza ha fatto sì che noi arrivassimo a disporre di 15 laboratori pubblici, 8 laboratori privati, 49 hotspot per i tamponi molecolari e 21 per i tamponi rapidi. I numeri forniscono pertanto un esempio eclatante: a inizio pandemia processavamo meno di 400 tamponi al giorno, due giorni fa ne abbiamo processati 54.942 in appena 24 ore”. Un’altra criticità importante si è vissuta con l’assenza di dispositivi di protezione e con la diffusione di indicazioni contrastanti da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha generato confusione nei confronti di un nemico che a quel tempo nessuno conosceva: “Diverse Unità di Crisi si sono viste recapitare forniture di qualità non opportuna da parte della Protezione Civile, creando un aumento esponenziale dei contagi nelle Rsa. Inutile citare l’episodio mascherine del commissario Arcuri, sostituito fortunatamente da Draghi con il generale Figliuolo, il quale, con metodo e precisione tipicamente militari, ha portato a casa risultati importanti”. Inoltre, il Piemonte ha avuto una capacità di reazione immediata: “Avevamo 327 posti in terapia intensiva, poi sono divenuti 614, immediatamente attivabili. La nostra Regione ha investito ulteriori 22 milioni di euro di tasca propria al fine di attivarne altri 160 e, in seguito, ha provveduto a dare vita a strumenti importanti per far fronte alla pandemia e migliorare il sistema sanitario, partendo dal Dirmei e dall’area di gestione di emergenza che si sta completando presso l’aeroporto di Cuneo Levaldigi. Impossibile, poi, non citare la genesi di Azienda Zero, che sarà il mezzo per guidare la sanità nel Terzo Millennio”.
Dopodiché, Paolo Bongioanni ha posto l’accento “sull’incapacità del governo, che si è palesata su più fronti. Soltanto un anno fa, l’allora ministro dell’Istruzione si impegnava ad acquistare i banchia rotelle, piuttosto che pensare ai mezzi pubblici ed evitare che i nostri figli generassero contagi. Va detto, però, che la Regione Piemonte ha gestito bene la campagna vaccinale, che ci ha portato oggi ad avere 17 ricoverati Covid in terapia intensiva e 184 nei reparti di degenza ordinaria”.
Per questo, il portavoce di FdI ha voluto dire grazie al presidente Alberto Cirio, all’assessore competente, ai direttori delle Asl piemontesi, a tutti i medici e gli infermieri, ai direttori sanitari, alla Protezione Civile e ai volontari: “Io credo che l’esperienza drammatica vissuta e combattuta si
rivelerà un modo per sollecitare e avviare un percorso che spero riusciremo a completare in breve tempo per dare, a fine legislatura, una sanità migliore al Piemonte”.

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