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Negli anni 50 Amedeo lavora al mattatoio che a Roma viene chiamato “ammazzatora”,
la moglie Gina fa la casalinga, ha la passione della cucina che ha ereditato dai genitori che a Fiumicino gestiscono un osteria che si chiama l’Incannucciata.
Gina coltiva il sogno di aprire un ristorante, lo immagina a Fiumicino, vicino al mare, circondato dalle dune di sabbia sulle quali giocava da bambina.
Ne parla spesso con Amedeo e alla fine lo convince.
Nel 1956 aprono “La Spacca” che prende il nome dalla biforcazione di Via Torre Clementina su cui sorge. Gina sovraintende alla cucina mentre Amedeo si occupa della sala.
In quel periodo Fiumicino è frequentata da molti cacciatori e i ristoranti più apprezzati offrono piatti di carne. Gina prepara i piatti della tradizione che ha imparato dai genitori e arricchisce il menu’ con preparazioni nuove che apprende dai numerosi libri di cucina che custodisce in salotto. Studia, prova se non è convinta del risultato ricomincia da capo, modifica alcune ricette con la sua fantasia.
I piatti di Gina diventano subito celebri e la sua cucina conquista i frequentatori della Spacca. Amedeo in sala con i suoi modi eleganti e affabili conquista i clienti.
In breve il ristorante si trasferisce in Darsena con il nome di “Gina Hostaria del Porto”.
Il porticciolo di Fiumicino è piccolo ma è frequentato da famiglie importanti: Moratti, Ciocchetti e da personaggi come Totò, Anita Eckberg, Aldo Fabrizi.
Mentre Gina e Amedeo lavorano i loro figli, Daniele e Cristina, giocano in cucina e la sera si addormentano in una stanza del ristorante che chiamano “la buca” , dove vengono riposte le tovaglie coprimacchia da mandare in lavanderia, crescono tra le dune di sabbia di Fiumicino e la cucina di Gina, dove troneggiano le grandi pentole e vengono conservati gli utensili per preparare i cibi. Nel pomeriggio Cristina va a giocare dalla sua amica Deanna mentre Daniele corre a vedere le barche dei pescatori che rientrano in porto, gli piace osservare come ormeggiano e scaricano il pesce destinato al mercato.
Gina lavora incessantemente, è una perfezionista e cura ogni piatto nei dettagli, è creativa e sperimenta combinazioni inedite di pesce e verdure da cui nascono il suo risotto mari e monti, le seppie con i carciofi, l’arzilla con i broccoli.
L’Hostaria Gina al Porto diventa meta di Valerie’Giscard d’Estaing, Francois Mitterand, di artisti e attori come Alberto Sordi.
Intanto, mentre Cristina, che è una bella ragazza dal sorriso luminoso e dai modi gentili, aiuta i genitori nel ristorante, Daniele va a Londra a lavorare all’Hotel Dorchester come commis di sala dove impara le rigide regole del servizio ma anche a studiare i clienti, le loro aspettative, le preferenze che hanno a tavola.
È un bel ragazzo, simpatico e comunicativo che ha grande ascendente sulle ragazze, Londra gli offre opportunità di lavoro e divertimento ma Daniele ha nostalgia di casa, gli mancano la spiaggia di Fiumicino e i profumi della cucina di Gina. La formazione ricevuta a Londra gli ha fatto scoprire di avere grande attitudine per il servizio in sala e decide di tornare a Fiumicino e di prendersi cura della sala del ristorante di famiglia.
Un giorno a Ostia incontra Donatella, bionda, minuta con due grandi occhi azzurri, se ne innamora subito e inizia a corteggiarla.
Lei è diffidente di fronte a quel ragazzo intraprendente e cerca di tenerlo a distanza ma Daniele non demorde e alla fine riesce a conquistarla, si sposano e nascono Marco e Martina.
Nel 2004 il ristorante si trasferisce a Porto Romano e diventa Gina a Porto Romano, elegante porto turistico di Fiumicino appena aperto. È la vocazione di Gina a cimentarsi sempre con le novità: come nel 1959 si era trasferita dal centro di Fiumicino in una zona ancora poco conosciuta così nel 2004 si trasferisce dalla Darsena ormai parte sviluppata di Fiumicino alla Foce naturale del Tevere, chiamata “la fiumara”, zona ancora poco frequentata della città.
Daniele che ha ormai preso le redini dell’attività di famiglia punta tutto sulla bellezza di Porto Romano, un vero e proprio resort con una grande piscina circondata da piante tropicali, sulla alta qualità del pesce locale di Fiumicino e sulla squadra di lavoro composta da Cristina, Donatella, Marco che ha conseguito il titolo di sommelier, Martina, Allegra, Beatrice, Alessia, Alessandra, Edoardo.
Michele, chef di Gina da sempre, lavora sulle ricette della tradizione del ristorante: broccoli e arzilla, spaghetti alle vongole, seppie e carciofi per gli affezionati alle ricette che hanno reso celebre Gina e nello stesso tempo studia piatti nuovi: uova di spigola, pezzogna gratinata al forno, paccheri al polpo, totani e funghi porcini.
Gina continua a essere meta di personaggi famosi, sono clienti affezionati Max Tortora, Giancarlo Magalli, Cristian De Sica, Massimo Boldi, Andrea Bocelli, giornalisti, scrittori ma anche chef illustri come Carlo Cracco e Igles Corelli.
Daniele è sempre presente in sala, riceve i clienti, ascolta le loro preferenze, spiega le novità del menù e si intrattiene con i frequentatori abituali del ristorante.
Ogni giorno verso le 17 va a vedere le barche che rientrano in porto, come faceva quando era bambino, è il ritorno a casa dopo aver affrontato il mare, è l’abbraccio di Fiumicino che accoglie i suoi pescatori.
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