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“Volete trasformare il centro storico di Roma in una zona per ricchi, per le banche e per gli alberghi di lusso in mano ai capitali stranieri. Ci sono residenti del centro storico che vivono del proprio stipendio o della propria pensione. Bisogna abbassare le rendite catastali in periferia non alzarle al centro. State sfrattando un pensionato novanteduenne invalido al 100% dal palazzo Inps  che avete svenduto a Benetton. Vieni con me a piazza Augusto Imperatore a vedere quello che state facendo”. Così il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli a Omnibus nel corso di un duro confronto con il deputato Sel Stefano Fassina.

“L’intervista di Giorgetti – ha proseguito Rampelli-  è stata inopportuna. Le dichiarazioni sono infondate perché Calenda nel caso di Roma è a tutto tondo una candidatura di sinistra. È stato candidato del Pd, ministro dei governi Renzi e Gentiloni.  Non credo che l’esponente leghista la pensi come lui sull’ideologia gender nelle scuole, sulla lotta alle tossicodipendenze- che a Roma sono un’emergenza- sicurezza e immigrazione ”.

“E’ evidente – ha osservato il vicepresidente- che le sue dichiarazioni sono funzionali a un’altra strategia interna al suo partito. Un candidato sindaco ha il diritto di partecipare agli incontri con i cittadini, con le associazioni, con i comitati di quartiere e può declinare dibattiti sbilanciati di tre candidati di sinistra contro l’unico di centrodestra”.

Sulla crescita di Fratelli d’Italia nell’elettorato tradizionalmente di sinistra, Rampelli sottolinea: “Se andiamo a fare analisi sociologica del nostro elettorato, in passato c’è stata una crescita del Pd nelle zone bene, dove si annidavano rimasugli clientelari. Oggi c’è una crescita espansiva di Fratelli d’Italia nelle aree metropolitane dove ci sono emergenze sociali: il lavoro, la sicurezza, l’immigrazione”.

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