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Il Governo valuti di prevedere, nei territori del sisma, una deroga al numero minimo e massimo di alunni per classe, per ciascun tipo e grado di scuola, finalizzata alla rigenerazione sociale dei nostri territori. Era questo l’obiettivo del mio ordine del giorno, a tutela delle scuole delle aree del sisma, che questa mattina è stato accolto.  

La scuola è il cuore della ripartenza, ma nei comuni del cratere anche andarci può diventare un problema, non da ultimo a causa della complessità della burocrazia. Ne soffre infatti l’organizzazione scolastica, in territori dove le dinamiche legate alla difficoltà della ricostruzione hanno ridisegnato la popolazione, e quindi di riflesso la composizione delle classi dei nostri alunni, per i quali la scuola dovrebbe essere un luogo sereno e di crescita e non di certo, ogni anno, il campo dello scontro tra le effettive esigenze dei territori e i numeri freddi delle normative.

La redistribuzione delle presenze sul territorio, infatti, unita al decremento demografico, ha determinato nei comuni dell’interno classi di pochi elementi, generando il fenomeno della pluriclasse – come accaduto e poi evitato per la scuola di Arquata del Tronto, uno dei Comuni più drammaticamente colpiti dal sisma. Tale situazione va scongiurata, non solo per assicurare l’attività didattica in presenza, qualificata ed il più possibile individualizzata, ma per garantire a coloro che intendono rimanere nei territori un servizio adeguato ed eliminare, in comuni così vessati, un’ulteriore causa di spopolamento.  Anche su questa tematica Fratelli d’Italia si dimostra in prima linea, come lo è da cinque anni al fianco dei territori terremotati, cercando di impegnare concretamente il Governo a trovare una soluzione prevedendo una deroga per assicurare a tutti gli studenti il diritto ad una scuola di qualità ”.

Così la deputata marchigiana di Fratelli d’Italia, on. Lucia Albano.

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