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“La messa a gara del marchio Alitalia costituisce un affronto inaccettabile per gli interessi nazionali. Lufthansa, Air France, o Air China possano acquistare il famoso simbolo tricolore, convertire una parte dei loro aerei sostituendo il logo, e accaparrarsi le rotte internazionali verso l’Italia. In pratica con 280 milioni di euro potranno gestire un flusso turistico che qui  genera 40 miliardi di euro. Se a questo si aggiungono on line travel agencies, (le Ota) come Booking.com che cannibalizza le nostre strutture ricettive con commissioni folli e accordi capestro senza versare un solo centesimo al nostro erario, è gioco facile capire come anche il Governo presieduto da Mario Draghi si sia arreso all’alleanza tra tecnocrazia europea e grande finanza. Ci ritroveremo a rimpiangere Alitalia come oggi si fa con lo Sme e l’industria agroalimentare in mano a stranieri”. 

È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. 

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