Oggi il Presidente di Fratelli d’Italia e del partito dei Conservatori europei (ECR) Giorgia Meloni è stata ospite a Bled, in Slovenia, del “Bled Strategic Forum”, organizzato dal governo sloveno che detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue. Un appuntamento internazionale di altissimo livello a cui hanno partecipato vertici Ue, tra i quali il presidente del Parlamento David Sassoli e del Consiglio Louis Michel e numerosi primi ministri europei.
Meloni è intervenuta al panel “Futuro dell’Europa: diversità e consenso”, nel quale si è confrontata con esponenti di diverse famiglie politiche, ribadendo la linea dei Conservatori europei: “Noi sosteniamo una riforma dell’Unione in senso confederale, un’Europa che faccia meno cose e le faccia meglio, che rispetti le specificità nazionali e il principio di sussidiarietà, concentrando la sua azione nei campi in cui davvero può rappresentare un valore aggiunto, lasciando agli Stati nazionali il resto delle competenze. La vicenda afghana ci dimostra ancora una volta che l’Europa non ha una politica estera e di difesa comuni ma in compenso ci riempie di burocrazia”.
A margine del convegno Meloni, accompagnata dal Co-Presidente del gruppo ECR Raffaele Fitto e dal Capodelegazione al Parlamento europeo e responsabile Esteri Carlo Fidanza, ha incontrato il primo ministro sloveno Janez Jansa e quello polacco Mateusz Morawiecki, con i quali si è confrontata sui principali temi di attualità a partire dai profughi afghani: “La Slovenia subisce come noi i flussi della rotta balcanica, la Polonia è già oggi sotto enorme pressione per il ricatto migratorio della Bielorussia. Non possiamo permetterci di gestire questa vicenda dando il messaggio delle “porte aperte a tutti”. Da giorni la nostra proposta è di aiutare i paesi confinanti con l’Afghanistan ad organizzare lì l’accoglienza di chi fugge dai talebani. La sinistra invece parla di indefiniti corridoi umanitari accusandoci di voler alzare muri. Ora, dopo il vertice europeo di ieri, la nostra proposta è diventata la posizione di tutti i governi dell’Ue, con buona pace della sinistra italiana”.
L’occasione è stata utile anche per fare il punto sulla situazione dello schieramento conservatore in Europa: “ECR è la casa di chi si riconosce nei valori di identità nazionale, tutela della famiglia, difesa dei confini, economia sociale di mercato. Siamo impegnati nel rafforzarla e aprirla a tutti coloro che si riconoscono in questi valori e vogliono costruire un’alternativa forte alla sinistra”.