“Il danno oltre la beffa. La nota con cui l’Inps, ha comunicato che per alcuni lavoratori a contatto con persone contagiate, e dunque in isolamento fiduciario, non sarà prevista l’indennità di malattia ha dell’incredibile. Le loro casse – spiegano dall’Istituto di previdenza – sono a secco e la cinghia va stretta. E la stringono proprio sui lavoratori costretti a casa, se non in conclamata malattia comunque in ‘sospetta malattia’? Ma c’è di più, il taglio indennità avrà valore retroattivo sin da gennaio 2021, dunque le aziende private che hanno a carico questi dipendenti dovranno risarcire l’Istituto. Facile immaginare la pioggia di contenziosi che nasceranno. Con danno notevole.
Ad essere più colpite sono quelle fasce di lavoratori cui è impossibile svolgere le proprie mansioni in smart working, la cui presenza in azienda è la base della loro occupazione, dunque addetti alle pulizie, magazzinieri, cassieri, commessi. L’unica speranza è che lo Stato rifinanzi le casse dell’Inps e vada incontro alle necessità di chi, non per scelta, ha dovuto rinunciare al lavoro”.
Lo dichiara Ella Bucalo, deputato di Fratelli d’Italia.