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“Tre anni fa il crollo del ponte Morandi non solo ha segnato per sempre la vita dei genovesi con la perdita di 43 vittime, la città paralizzata dal crollo della sua principale arteria stradale e il dramma di 260 famiglie private delle loro case per ragioni di sicurezza, ma ha anche scoperchiato un vaso di pandora sulla gestione della rete autostradale da parte dei Benetton.
Come emerge dai fatti processuali, a fronte della necessità di rinforzare i tiranti della struttura già riscontrata nel 2010 e di un rischio crollo del ponte per ritardi nelle manutenzioni già individuato nel 2013, nessuna azione fu programmata ed effettuata, e anzi la società preferì andare avanti con colpevole negligenza a mezzo di report tecnici emessi con i copia&incolla, firmati da soggetti che mai avevano anche solo visto il ponte.
Atlantia, a tutt’oggi, nonostante il disastro annunciato di Genova e nonostante la palese incuria nella quale versano decine di strutture sotto il suo controllo – con barriere fonoassorbenti fuori norma, ponti in deperimento che non vengono manutenuti da decenni e il caos della rete autostradale ligure –  continua a conservare la gestione di infrastrutture strategiche per il nostro Paese, compreso ad esempio l’aeroporto internazionale di Fiumicino.
Fratelli d’Italia, oltre a chiedere l’istituzione di una specifica commissione di inchiesta sul disastro del 14 agosto 2018, aveva posto il problema della revoca della concessione alla holding, concessione dichiarata illegittima anche dalla Corte dei Conti.
Ma i 5 stelle, che all’indomani della tragedia urlavano contro la gestione arbitraria dei Benetton perpetrata sulla pelle dei cittadini, hanno poi cambiato idea nelle stanze del Palazzo e hanno lanciato la ciambella di salvataggio insieme al governo Conte premiando l’arroganza di chi ha ignorato il benessere e la sicurezza dei cittadini  per pura sete di profitto. 
Tutto questo non fa che confermare l’inaffidabilità politica dei penta stellati, che si definiscono “contro il sistema” ma che poi sono pronti a tradire il popolo per non dare fastidio alle solite lobby di potere che a parole dicono di combattere.
L’Italia, infine, ha bisogno di politiche serie sulle infrastrutture, che partano da una visione di rilancio strategico e di ammodernamento e che siano realizzate tenendo conto della salvaguardia dell’ambiente e della tutela della sicurezza.
Solo così potremmo evitare nuove tragedie ed essere un Paese all’altezza della  nostra Storia e del nostro ruolo geopolitico in Europa e nel Mediterraneo.
Così in una nota, Massimo Ruspandini, membro della Commissione trasporti al Senato, e Cinzia Pellegrino, Coordinatore nazionale del Dipartimento tutela vittime di Fratelli d’Italia, nell’anniversario del crollo del ponte Morandi.
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