Percezioni contrastanti quelle che giungono dalla Cina, da un lato troviamo i lanci giornalistici, che sembrano disegnare chissà quali grigi scenari, e dall’altro i numeri rilasciati dal governo che non destano preoccupazione.
Secondo i dati del 4 agosto erano 63 i nuovi casi accertati in 15 cittadine, di cui 4 considerate dal Governo cinese ad alto rischio e 11 a medio rischio. Nella città di Wuhan erano 12 i casi alla data del 4 agosto ma non ci sono al momento notizie di lockdown nella città da cui partì il contagio più di un anno e mezzo fa.
A preoccupare invece sono i sistemi di controllo all’aeroporto di Nanjing. Criticità segnalate da moltissimi utenti e che hanno spinto le autorità di Beijin (la vecchia Pechino) a correre ai ripari, introducendo rigidi blocchi e controlli per i passeggeri provenienti da 23 stazioni della provincia.
Per i motivi di cui sopra il Governo cinese consiglia a tutti di restare a casa e di spostarsi solo se strettamente necessario. Indicazioni governative che la popolazione cinese, come sempre, fa proprie e rispetta in pieno.
Volendo però contestualizzare alcuni titoli giornalistici, che lasciano immaginare chissà quali sviluppi pericolosi in Cina, c’è bisogno di ripartire dai numeri che indicano come alla data del 4 agosto i contagi sono meno di 400, a fronte di una popolazione che supera il miliardo e quattrocento mila persone. Una percentuale a dir poco minima che permette di affermare con serenità che la situazione è più che sotto controllo.