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“Il caregiver familiare non ha età specifica, né genere di appartenenza, soprattutto non ha tutela dallo Stato.  I caregiver, uomini o donne, sono coloro che assistono congiunti anziani o malati, dimenticati in quel ruolo di ‘parente più prossimo’ addetto al cura della persona disabile, magari a loro volta non in perfetta salute (anziani loro stessi) o troppo giovani per dire no al mondo esterno. Un dato chiave la dice lunga sul consapevole sacrificio di questi giovani: più di 390mila. Ma nel totale, adulti compresi, toccano gli 8,5 milioni.  Eppure, per riconoscere loro i diritti spettanti c’è pronto un disegno di legge, il 1461, che stenta ad essere approvato, in ‘giacenza’ nell’XI Commissione del Senato. Un testo che Fratelli d’Italia ritiene debba essere necessariamente emendato e integrato nei seguenti punti: adeguato contributo economico per coloro che non entreranno mai più nel mondo del lavoro; riordinamento della disciplina dei congedi parentali; promuovere misure che consentano di conciliare assistenza della persona con disabilità, tutela del posto di lavoro, cui spesso il caregiver è costretto a rinunciare per l’impegno di assistenza familiare; riconoscere che tale impegno rientra nella categoria dei lavori usuranti;  estensione dei contributi figurativi per tutto il periodo di assistenza e non limitato ai soli tre anni; infine misure di sollievo e sostegno effettive e a tutele crescenti per sgravare il caregiver dai suoi compiti”.
Per tutto questo, Ella Bucalo e Walter Rizzetto, deputati di Fratelli d’Italia – rispettivamente componente e capogruppo della Commissione Lavoro – unitamente a Maria Teresa Bellucci – capogruppo della Commissione Affari Sociali – chiedono che il testo di legge fermo al Senato riprenda il suo iter parlamentare affinché si possano apportare tutti i necessari e indispensabili emendamenti, oltre a favorirne l’approvazione in via prioritaria.

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