«Raccoglieremo le firme per i referendum relativi alle necessarie riforme della magistratura al fianco di tutto il Centrodestra. È necessario iniziare un processo di riforma radicale della magistratura dopo le inquietanti vicende del caso Palamara. Bisogna riformare la magistratura per scardinare il sistema delle correnti che ne ha fatalmente compromesso l’immagine. Faranno eccezione, nei nostri gazebo, due quesiti per i quali non ci uniremo alla raccolta firme: quello sulle misure cautelari e quello sulla legge Severino, figli più della legittima cultura radicale che quella della destra nazionale. La proposta referendaria sulla carcerazione preventiva, al di là delle condivisibili motivazioni, impedirebbe di arrestare spacciatori e delinquenti comuni che vivono dei proventi dei loro crimini. Noi vogliamo fermare la criminalità senza se e senza ma. Allo stesso modo la legge Severino deve essere profondamente modificata per le sue evidenti storture, ma la sua totale abolizione significherebbe un passo indietro nella lotta senza quartiere alla corruzione e oltretutto rischierebbe di dare il potere ad alcuni magistrati di scegliere quali politici condannati far ricandidare e quali interdire dai pubblici uffici. Per la destra italiana, da sempre, la sicurezza e la lotta alla corruzione sono valori non negoziabili. Pur essendo tutti i quesiti mossi da ragioni comprensibili, rispetto ai due citati temiamo che le conseguenze possano creare ulteriori storture».
Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.