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“Sembra che il presidente Giani in materia di rifiuti non ne azzecchi proprio una e commette anche uno scivolone in materia. Per il presidente la colpa del rincaro della tariffa dello smaltimento rifiuti sarebbe dei singoli Comuni, peccato che le tariffe scaturiscano dal piano finanziario delle Ato (le comunità di ambito territoriale) e poi rispettare i parametri del metodo tariffario di Arera (l’autorità di vigilanza sulle tariffe per quanto riguarda energia e ambiente). Le tariffe dipendono dunque dalla valutazione del piano finanziario che viene fatto in Ato e approvato dalla maggioranza dei partecipanti, composta da tutti i Comuni dell’ambito territoriale. Il Comune di Pistoia ha espresso voto contrario all’ultima proposta di piano economico finanziario deliberata dall’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani Ato Toscana centro. Per Pistoia non dovrebbero infatti essere i cittadini a farsi carico degli aumenti dovuti alle carenze impiantistiche per lo smaltimento dell’indifferenziata e alle irrealizzate previsioni contenute nel piano regionale di gestione dei rifiuti che, come si intuisce dal nome, è di diretta competenza della Regione, che ha individuato il gestore unico nell’ambito Toscana centro. Pistoia non ha potuto fare altro che votare contro il provvedimento. La Regione potrebbe invece redigere un piano regionale di gestione dei rifiuti in cui decida quale direzione intende intraprendere: vuole continuare a tartassare i cittadini con aumenti delle tariffe o investire in impianti di smaltimento moderni in modo da gravare meno sulle tasche dei contribuenti? È ora che il presidente si assuma le proprie responsabilità”.
Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Ambiente Alessandro Capecchi.
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