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Dopo il voto netto della Camera il Ministro sblocchi presto la nomina dell’Autorità Portuale, strategica per il rilancio di Ancona e delle Marche. Il voto alla Camera ha ribaltato in maniera chiara l’espressione della commissione in Senato, forse condizionata in anticipo dall’annuncio di quella che sarebbe stata la relazione fatta poi alla Camera e che ha probabilmente indotto alcuni rappresentanti politici, in buona fede, ad un iniziale voto contrario. Quella andata in scena ieri in commissione Trasporti alla Camera, da parte del Partito Democratico, è stata evidentemente una requisitoria pretestuosa, tanto che il voto finale è stato completamente ribaltato in favore della nomina dell’ing. Matteo Africano. Un nome proposto dal ministro Giovannini e che aveva trovato l’intesa di entrambe le giunte regionali afferenti all’Autorità Portuale dell’Adriatico Centrale, Marche e Abruzzo. Ora il ministro proceda con speditezza alla nomina del Presidente dell’Autorità Portuale e a porre fine ad un braccio di ferro che da mesi sta bloccando il lavoro per il rilancio delle infrastrutture portuali, strategiche per il rilancio delle Marche. Laddove invece si dovesse accettare la tesi sostenuta dal PD, il governo e la maggioranza dovrebbero prendere atto di una nomina proposta con un curriculum non verificato e inadeguato e sarebbe francamente inaccettabile da parte di un ministro che ha in mano gran parte della partita del Recovery Fund da cui dipende il futuro dell’Italia. I giochi di potere interni al PD a noi non interessano e di sicuro gli equilibri della maggioranza di governo non li possono pagare le imprese e i cittadini delle Marche.

Così l’on. Emanuele Prisco, deputato di Fratelli d’Italia e commissario regionale Fdi Marche  

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