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“Enrico Letta soffre di strabismo politico. Fa piacere che, finalmente, il Pd con il suo segretario nazionale inizi ad occuparsi del problema dell’intreccio tra magistratura e politica. E’ strano, però, che lo faccia soltanto ora parlando di due magistrati che si candidano con l’appoggio del centrodestra, peraltro da civici ed entrambi, notoriamente, non sono mai stati organici a movimenti politici”. Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e coordinatore della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli replicando alle dichiarazioni di Letta su Catello Maresca e Simonetta Matone. “Letta, prima di parlare, dovrebbe guardare in casa sua. Come non ricordare, a proposito della coincidenza del mandato territoriale giudiziario e del ruolo politico, il suo silenzio sul caso dei procuratori nazionali antimafia Pietro Grasso e Franco Roberti oppure su personaggi come Felice Casson o altri che hanno assunto ruoli eminenti. Ulteriori esempi – aggiunge Cirielli – sono l’ex presidente della Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti, il presidente attuale della Regione Puglia Michele Emiliano e Mariano Brianda, già candidato sindaco del Pd a Sassari nel 2019. Così come sorprende tuttora, inoltre, il suo silenzio sulle correnti della magistratura che, come dimostrato dallo scandalo Palamara, erano organiche prima ai Ds e poi al Pd partecipando all’attività politica del suo partito, prima come magistrati e poi come parlamentari. Insomma, visto che Letta ha scoperto ora l’esistenza della questione legata all’intreccio tra politica e magistratura, faccia sostenere al Pd la proposta di istituire una commissione d’inchiesta presentata da FdI a prima firma Del Mastro” conclude Cirielli. 

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