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“Visto che ormai sono anni che denunciamo l’impossibile convivenza tra il lupo e gli allevatori di montagna, e che nonostante questo c’è l’evidente volontà di non risolvere la questione, allora si istituiscano degli incentivi per far abbandonare la montagna a tutti quegli allevatori, agricoltori, hobbisti che vedono distrutto il loro lavoro da una mancanza di interesse della politica nazionale”: il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo lancia così la provocazione all’indomani dell’ennesima predazione del lupo nel Bellunese, questa volta a Tambre.
“C’è gente in montagna che lavora nonostante le difficoltà ambientali e morfologiche, che alleva greggi e bestiame che contribuiscono a produrre cibi d’eccellenza, a tenere pulito e sicuro il territorio e ad attirare turisti; ma i loro sforzi non valgono niente per chi, abituato a vivere in città e a vedere la montagna come parco giochi e non come luogo di vita e di lavoro per migliaia di persone, chiede e impone alla politica nazionale di non intervenire, per mantenere una natura a loro dire incontaminata invece di affrontare con serietà la questione”, continua De Carlo. “A questo punto, se non si capisce l’importanza dell’agricoltura di montagna, ci paghino per traslocare tutti quanti serenamente nelle grandi città, dove anche noi potremo credere alla storia di Heidi. Quando però questi signori che pontificano sulla natura dai divani di casa assisteranno all’abbandono dei pascoli, all’avanzare del bosco, all’inevitabile aumento dei disastri idrogeologici che avranno ripercussioni anche sulla pianura, non vengano a piangere da noi. Noi piangiamo già adesso per le perdite, le crisi e le chiusure delle aziende agricole montane causate anche dalla precisa scelta e volontà di non agire in loro aiuto”.

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