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“Le professionalità e i tour operator che lavorano nel turismo sono quelli che hanno maggiormente patito il tracollo dei viaggi a causa della pandemia. Ma i nuovi problemi si sono aggiunti a vecchie questioni mai risolte, la somma tra i due ha creato incertezza per il futuro e insofferenza verso l’annoso monopolio di Coop Culture. Prima della pandemia gli operatori turistici  avevano acquistato biglietti in prevendita per l’ingresso all’Anfiteatro Flavio e ad altri siti monumentali, anticipando milioni di euro. Il Ministero, CoopCulture e altri soggetti privati gestori di musei hanno incassato quote che ora devono restituire agli interessati, perché il blocco dei viaggi ha impedito l’utilizzo delle prenotazioni. Oggi, queste imprese, sull’orlo del fallimento, rivendicano il diritto a rientrare in possesso di quelle somme. Insieme al ministero dei Beni Culturali devono restituire le loro quote tutti i soggetti concessionari, a cominciare da CoopCulture che, non paga del metodo arrogante e insopportabile utilizzato nella gestione monopolistica del Colosseo ancora non ha rimborsato gli operatori dei biglietti acquistati e non utilizzati. Ancora una volta la società che ‘occupa’ l’Anfiteatro in regime di prorogatio dal 1998 gestisce i servizi come fosse proprietario  del bene. Ad aggravare la situazione di anarchia è subentrato l’annullamento del bando per il rinnovo della concessione sulla quale vige una posizione dominante di CoopCulture che dev’essere eliminata. Il ministro Franceschini ancora una volta si è dimostrato del tutto inaffidabile rispetto agli impegni presi”. 

È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che sta depositando una nuova interrogazione sulla gestione del Colosseo da parte di CoopCulture

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