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“Nel 2020 sono nati appena 404.104 bambini, quasi 16 mila in meno rispetto al 2019 (-3,8%). Record negativo di nascite dall’Unità d’Italia a oggi, causa anche l’emergenza sanitaria dovuta al Covid, ma la tendenza era nota. Condividiamo le parole illuminanti del Santo Padre, ‘sostenibilità economica sia unita a quella generazionale’, così come l’impegno del premier Draghi ad aumentare l’assegno unico universale. Ma di fronte a un crollo demografico senza precedenti serve anche una rivoluzione culturale. Da un lato un piano straordinario di sostegno economico per aiutare i giovani a tirare su nuove famiglie e a generare nuove vite, con il quoziente familiare, la riduzione delle tasse sui prodotti per neonati, il piano nidi e servizi 0-6 anni, il reddito d’infanzia. 

Dall’altro occorre sensibilizzare le nuove generazioni a ritrovare la stessa vitalità che spinse i nostri nonni e genitori a costruire famiglie addirittura durante la guerra, quando non c’erano né soldi né sicurezza ma solo la consapevolezza di realizzare pienamente la propria esistenza attraverso la rinuncia all’egoismo che inibisce ogni slancio e il desiderio irrefrenabile di completare se stessi fondando un muovo nucleo sociale. È una sfida epocale a cui non possiamo sottrarci, perché una nazione senza nascite è destinata al declino e l’aridità spirituale lo accelera. Morale, culturale, economico e sociale. La questione non è dunque solo materiale, occorre farsene una ragione”.

È quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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