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Ho protestato oggi davanti al Consiglio provinciale di Bolzano, durante la seduta in corso, per la bolla in cui è sospesa la democrazia in Provincia con il divieto di partecipare TUTTI E 35 CONSIGLIERI ASSIEME alle sedute dell’Assemblea legislativa.

Non solo alcuni, tutti assieme come sta avvenendo da sempre in quasi tutti i Consigli regionali d’Italia, il Consiglio provinciale di Trento, il Parlamento…

“Lo fanno apposta,  ho richiesto già un mese fa una modifica delle regole dettate dal Presidente Kompatscher per permetterci di riunirci tutti assieme (non solo chi vuole) in aula e per guardarci negli occhi mentre ci confrontiamo sui temi di maggiore urgenza. Ma hanno l’interesse a evitare che questo accada, perché un dibattito a distanza è più agevole per evitare il confronto e con un tasto togliere la parola o impedire un contatto personale utile a risolvere i problemi”.

Per questo oggi ho protestato simbolicamente davanti al Consiglio provinciale. Ci preferiscono in collegamento a distanza perché così possono evitare il confronto, che online diventa artefatto e pressochè inutile.

Ci hanno fatto anche decidere sui 500 milioni fantasma a distanza, senza confronto di fatto.

Inammissibile.

Ma perché i bambini sono costretti a farsi da soli i tamponi per andare a scuola, 25 in 15 metri quadrati, e i consiglieri provinciali noi non possono pagarsi il tampone per partecipare in una aula enorme alle sedute del Consiglio?

E’ ora di dire che tutto questo non è più accettabile ed è un abuso…

Alessandro Urzì

Consigliere provinciale di Fratelli d’Italia

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