La lettera del presidente di FdI pubblicata dal Corriere della Sera
Caro Matteo,
da giorni i nostri avversari stanno cercando di far litigare Fratelli d’Italia e Lega. Ormai quasi quotidianamente leggiamo sulla stampa ricostruzioni e articoli che descrivono una presunta divisione tra i nostri partiti. L’oggetto del contendere ultimamente sarebbe la presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Stanno tentando di scatenare la rissa tra di noi ma non ci riusciranno.
La presidenza del Copasir non è, infatti, un problema tra FdI e Lega ma riguarda le Istituzioni e il rispetto della dialettica parlamentare tra maggioranza e opposizione. Come sai, è la legge 124 del 2007 a stabilire la composizione paritaria del Copasir e che il presidente sia tassativamente eletto tra i rappresentanti dell’opposizione. È una norma di garanzia e controllo, legata alle specificità del compito estremamente delicato affidato a quest’ organo: il raccordo tra il Parlamento e il sistema di informazione e sicurezza della Repubblica, tanto nella sua componente politica (presidente del Consiglio e ministri interessati) quanto nella sua parte amministrativa e operativa (Dis, Aise e Aisi).
In altre parole, da quando con la citata legge il Parlamento è stato privato del suo compito di controllo, tocca solo al Copasir «vigilare» sull’operato del governo e dei servizi ed è per questo che la presidenza non può essere affidata a un esponente della maggioranza che sostiene il governo. E contro questa costante applicazione della legge non può essere di certo richiamato il «caso D’Alema», perché il governo Monti era un esecutivo composto esclusivamente da tecnici, differentemente da ciò che accade con Draghi, che ha diversi ministri politici a rappresentare i partiti che lo sostengono. Senza contare che la conferma di D’Alema dopo le sue dimissioni, avvenne, alla fine, con un accordo unanime di tutti i partiti, senza obiezione alcuna. Valse cioè il principio del «nemine contradicente», che si applica esclusivamente nelle questioni di diritto parlamentare e solo quando non vi sono difformità di opinioni. Come si vede, lo scenario alla base di quello che viene utilizzato come precedente aveva, in realtà, presupposti molto diversi da quelli attuali. E, dunque, non è in alcun modo applicabile all’attuale contesto.
Caro Matteo, Fratelli d’Italia sta difendendo una norma che tutela tutti, chi è all’opposizione oggi ma anche chi lo sarà domani. Per noi non è affatto una questione di poltrone, come abbiamo ampiamente dimostrato scegliendo di rimanere all’opposizione, unico partito nell’attuale Parlamento. Del resto, se ne avessimo fatto una questione di poltrone, e di rapporti interni al centrodestra, allora avremmo posto il tema di tutte le commissioni di garanzia, con le relative presidenze che, per prassi, spettano comunque all’opposizione. Non lo abbiamo fatto e non intendiamo farlo, benché esistano precise prassi che andrebbero a nostro favore. Non lo abbiamo fatto perché a noi interessa esclusivamente difendere le regole necessarie alla tenuta del nostro sistema. I presidenti di Camera e Senato, pur rendendosi conto del dettato normativo, indicano nella politica l’unico strumento per risolvere il problema.
Il tuo ruolo nella nostra coalizione è centrale e questa è l’occasione per essere all’altezza della prospettiva di governo futuro, dimostrando rispetto per le norme e le Istituzioni. Lanciamo insieme il segnale che il centrodestra continua a essere compatto e che non intende fare favori ai nostri avversari. Ti chiedo di affrontare questo problema all’interno della maggioranza e di contribuire a risolverlo. E se non è possibile farlo, ci sono altre strade da valutare: modificare la legge permettendo alla maggioranza di eleggere il presidente del Copasir. O, in ultimo, fare quello che speriamo tu faccia da settimane: prendere atto del fallimento di questa esperienza di governo e tornare all’opposizione compatti. In quel caso, saremmo più che felici di continuare a sostenere Raffaele Volpi alla presidenza del Copasir.