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“Alcune scuole stanno comunicando di non avere a disposizione le scorte sufficienti per i tamponi e che quindi dal 7 aprile non verranno somministrati. Ma invece di aderire, come previsto dal decreto-legge del Governo del 1.4.21 alla didattica in presenza per tutti, dispongono la didattica a distanza per tutti. Non è chiaro evidentemente che sulle disposizioni che riguardano il diritto allo studio prevalgono le norme statali alle ordinanze del Presidente della Provincia ed alle decisioni dei presidi o direttori. E fare stare a casa tutti quando si è detto che devono andare a scuola tutti è una forzatura difficile da accettare. Troppo timore reverenziale verso il Presidente della Provincia, ossia: non ho i tamponi e pur di non riaprire senza potere rispettare le condizioni poste da Kompatscher faccio stare tutti a casa. Non va. Spero che qualche genitore non la pensi in modo diverso. Sarebbero grane per chi ha deciso di non riaprire le scuole al solo fine di non farlo a condizioni diverse da quelle imposte arbitrariamente da Kompatscher“. 

Così in una nota il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì.

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