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La concentrazione di arsenico nell’acqua di risalita a Sinigo rientra nei limiti di accettabilità stabiliti per legge.

Lo sostiene – senza allegare i dati delle analisi eventualmente fatte – l’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì che replica secco: “Per un’area dove solo qualche anno fa sono stati registrati dei valori di arsenico 40 volte il limite di legge, ci saremmo attesi da parte dell’assessore qualche dato certo, più che una rassicurazione solo sulla parola. “Avevo chiesto –  prosegue Urzì – di sottoporre ad analisi l’acqua di risalita dal sottosuolo per accertarsi che non contenga inquinanti che possano contaminare i canali, il rio Nova e l’Adige e se sia possibile escludere categoricamente che in seguito all’imponente rialzamento attuale,  non vi sia alcuna contaminazione della falda da cui attinge anche l’acquedotto meranese tramite il pozzo di piazza Vittorio Veneto a Sinigo. Preoccupazioni per la salute pubblica e per l’intero ecosistema della val d’Adige che rischia di trovarsi inquinato.” Ma per l’assessore è tutto sotto controllo:  “L’innalzamento della falda – così la risposta – che dalla primavera 2019 interessa non solo l’area di Sinigo ma anche tutta la provincia, pur valutato come parte di una situazione di massimo straordinario è già stato registrato dagli Uffici competenti. La situazione di messa in sicurezza viene regolarmente monitorata; le concentrazioni di arsenico rientrano nei limiti di accettabilità stabiliti dalla legge. Non persiste alcun rischio per i pozzi dell’acqua potabile, che peraltro sono regolarmente monitorati. Tali iniziative sono già in essere da tempo ed il comuncroe di Merano viene tenuto informato in merito agli esiti delle rilevazioni in corso.” “Nelle ultime settimane a Sinigo – prosegue Urzì – vi sono stati innumerevoli interventi dei Vigili del Fuoco per liberare cantine, vani ascensore, garage ed anche capannoni industriali invasi dall’acqua a causa dell’innalzamento della falda freatica. L’acqua prelevata tramite motopompe idrovore viene poi riversata in parte nel sistema delle acque nere, mentre in parte tramite i canali esistenti defluisce nel rio Nova e da questo nell’Adige. Recentemente il fenomeno ha interessato ulteriori zone della frazione meranese anche a ridosso del sito industriale ex Montecatini. In prossimità di quell’area già nel 2018 – conclude il consigliere di Fratelli d’Italia – tramite i piezometri di controllo, erano stati riscontrati valori di arsenico quaranta volte superiori a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale.”

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