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Il 22 febbraio 1931 nel regio cantiere di Castellammare di Stabia venne varata l’Amerigo Vespucci.
Il 6 giugno dello stesso anno entrò a far parte della Divisione navi scuola insieme alla gemella Cristoforo Colombo.
E’ una nave a vela, lunga 101 metri, del peso di 4.146 tonnellate, con tre maestosi alberi: trinchetto, maestro e mezzana a cui si aggiunge il bompresso a prua.
Ha ventiquattro vele quadre in tela olona che hanno un’estensione di 2.635 metri quadri, le sue cime, tutte in fibra naturale, raggiungono la lunghezza complessiva di trentasei chilometri di lunghezza.
Il suo motto è “ Non chi comincia ma quel che persevera”, in riferimento alla severa formazione dei futuri ufficiali della Marina Militare che sul Vespucci, al termine del primo anno di Accademia, si addestrano in lunghi mesi di navigazione.
Il Vespucci rappresenta l’eccellenza delle maestranze italiane: lo scafo bianco e nero con gli oblò che ricordano le batterie dei cannoni dei vascelli dell’800 e’ di rara eleganza, i fregi ai lati della prora e a poppa sono ricoperti di foglie d’oro zecchino e la polena di prora, che raffigura Amerigo Vespucci, è una decorazione di cui nel XIX secolo erano dotate le navi più prestigiose.
Gli arredi interni sono realizzati in legno pregiato, la sala di rappresentanza chiamata Sala del Consiglio è rivestita di noce e mogano.
Sul veliero si tramanda la tradizione navale italiana nella sua più alta espressione: l’imbarco e lo sbarco di un ufficiale avviene con gli onori al barcarizzo ovvero l’apertura del parapetto attraverso la quale si accede dall’esterno con una passerella,
gli ordini del comandante vengono impartiti dal nostromo con un fischietto in ottone, a ogni fischio corrisponde uno specifico comando, tutte le manovre vengono eseguite a mano e ogni volta che arriva l’ordine di cambiare rotta nella timoneria le quattro ruote a caviglia vengono governate da otto allievi: quattro a dritta e quattro a sinistra, quattro giri delle ruote a caviglia equivalgono a un solo grado di barra. Gli allievi dormono sottocoperta su amache scomodissime adatte a attutire il rollio e il beccheggio della nave.
Nel 1962 al largo del Mediterraneo la portaerei americana USS Independence incrocia la nave italiana Amerigo Vespucci. La nave americana spegne i motori, suona tre volte la sirena e emette un segnale luminoso, chiede “ Chi siete? “ La risposta è: “ Nave scuola Amerigo Vespucci. Marina Militare Italiana.“ Il comandante americano esclama: “ La nave più bella del mondo “.
Il Vespucci rappresenta in tutto il mondo l’arte, la cultura e l’ingegneria italiana, nel 2018 ha superato per la prima volta il circolo polare artico, navigando per 1640 miglia nell’Atlantico.
In mare quando le altre navi la incrociano spengono i motori, le danno la precedenza e suonano tre volte la sirena.
In concomitanza con il compimento del novantesimo anno del Vespucci Luna Rossa Prada Pirelli è entrata trionfalmente nella finale dell’America’s Cup, che si disputerà a Auckland il 6 marzo. Il pensiero è volato all’incontro emozionante di diciannove anni fa, avvenuto nelle acque neozelandesi tra Luna Rossa, simbolo della bellezza, dell’eleganza e dell’innovazione italiana con il Vespucci, splendido emblema della più prestigiosa tradizione navale d’Italia.

La Sovrana Bellezza siamo noi.

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