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L’intervento integrale del presidente di FdI all’iniziativa “Io sto con gli operatori della montagna”: “Chiediamo al Governo di dichiarare lo stato di crisi del turismo”

Grazie a Gianluca Caramanna e al Dipartimento Turismo di Fratelli d’Italia per aver voluto organizzare questa iniziativa. In questo momento così difficile per il turismo montano, ci tenevo a dare il mio saluto a questa videoconferenza dedicata al comparto, che abbiamo voluto organizzare in poche ore per dare voce ai tanti operatori del settore. Voglio partire con un ringraziamento nei loro confronti, ai rappresentanti delle categorie, ai nostri assessori e a tutti coloro che sono intervenuti.

L’anno scorso, molti di voi, erano presenti con FdI a Roccaraso, in Abruzzo, quando organizzammo la seconda edizione degli “Stati generali della montagna”. Eravamo ospiti del nostro governatore, Marco Marsilio. E in quei giorni non potevamo prevedere la situazione drammatica nella quale ci saremmo trovati di lì a pochissimo.

È arrivata l’emergenza Covid, che ha stravolto le nostre esistenze e ha messo in ginocchio la nostra economia. Tra i comparti più colpiti in assoluto c’è proprio quello del turismo invernale, oggi letteralmente al collasso. La stagione, di fatto, non è mai iniziata e migliaia di aziende e lavoratori sono stati penalizzati dal Governo Conte e adesso sembra anche dal Governo Draghi. Ci aspettavamo un deciso cambio di metodo e di atteggiamento da parte del nuovo Esecutivo e, come voi, siamo rimasti totalmente basiti dalla superficialità con la quale è stata affrontata la proroga della chiusura degli impianti sciistici, comunicata praticamente a 24 ore dalla riapertura prevista. Prima avevano detto che avrebbero riaperto il 5 dicembre, poi a Natale, poi il 7 gennaio, poi il 25, poi il 15 febbraio. E, infine, il 14 febbraio, la sera prima dell’apertura, è stato rinviato tutto al 5 marzo: una data che segna di fatto la conclusione della stagione, perché in quel periodo hanno una concreta possibilità di poter lavorare solo le località che si trovano ad altitudini maggiori.

Penso che sia inaccettabile che il Governo abbia deciso e comunicato il rinvio della stagione sciistica con poche ore di preavviso, trattando gli italiani come se fossero dei sudditi. Perché, per organizzare la riapertura, gli operatori hanno sostenuto spese, assunto personale, venduto skipass, accettato prenotazioni alberghiere. È assurdo vedere tutto questo lavoro bruciato e annullato in poche ore, senza che ci fosse un minimo di preavviso.

Ad oggi il turismo, ed in particolare quello montano, è il settore più penalizzato dall’emergenza Covid e dalle scelte che i governi hanno fatto. Le aziende sono da 12 mesi senza incasso, ma alla fine saranno 20 mesi, con spese e stipendi da pagare. Non si può accettare un atteggiamento del genere, non si possono umiliare migliaia di imprese e di famiglie italiane che fanno del turismo montano la principale fonte di reddito. Chi sostiene che lo sci, come ho sentito dire in questi giorni, sia un’attività sacrificabile, dimostra di non sapere che il turismo invernale è un asset economico insostituibile per noi.

Chi conosce il comparto sa che genera un indotto di poco inferiore ai 4 miliardi di euro. E la perdita che peserà sul mondo montano, e quindi sull’economia italiana, secondo diverse fonti, sarà di almeno 10 miliardi di euro. Il blocco degli impianti e la cancellazione della stagione sciistica potrebbero far perdere circa 400 mila posti di lavoro. Solo nei giorni di Natale è andato in fumo il 70% del fatturato. 

Ci troviamo di fronte a una politica che continua a giocare con queste aziende come se fossero una lampadina che puoi accendere o spegnere con un semplice click. E come se nessuno sapesse che solo l’ultima notte di innevamento, prima della riapertura, costa 40 mila euro. E questo comporta la necessità, ovviamente, di non avere una gestione creativa di un settore del genere che ha un enorme bisogno di programmazione e di certezze.

Mi hanno infastidito anche i commenti un po’ approssimativi, i pregiudizi e l’ironia che ho letto in queste ultime ore nei confronti dell’intero comparto, di lavoratori e di imprese che chiedono solo di lavorare. Li considero un affronto verso la libertà e il diritto di lavorare. Ma li considero anche una forma di superficialità da parte di troppi che, evidentemente, non conoscono quali sono i comparti strategici per l’economia italiana. E penso che anche il governo abbia dimostrato di non rendersi conto di come, per moltissimi territori, la montagna sia la principale fonte di ricchezza e occupazione.

Chi vive e lavora in montagna merita rispetto e va sostenuto nell’accesso ai servizi. Questi cittadini e lavoratori chiedono che lo Stato sia un alleato per favorire la residenzialità per combattere lo spopolamento e rilanciare l’impresa. La montagna merita rispetto, non si merita Speranza.

Noi come Fratelli d’Italia abbiamo detto che non ci stiamo. E per questo, fin da quando è arrivata questa scellerata decisione, abbiamo chiesto al Governo Draghi di agire immediatamente e indennizzare le aziende, non solo per il danno economico diretto, ma anche per il danno indiretto, per le spese già affrontate, per rimborsare gli skypass già venduti, per i soldi già spesi per l’innevamento artificiale e la sicurezza delle piste, per le stanze già prenotate, per i contratti stagionali già depositati.

Noi ci siamo e ci siamo sempre stati e ci saremo sempre. Continuiamo a fare proposte. Rivendico con orgoglio che Fratelli d’Italia è stato l’unico partito a chiedere a Draghi, durante le consultazioni, di ricostituire il Ministero del Turismo perché un settore così importante per la nostra economia (che in periodo pre-Covid generava oltre il 13% del PIL), non poteva essere relegato alla stregua di qualche delega ministeriale all’interno di chissà quale ministero. È una proposta storica di FdI e ricordo che già all’inizio di questa legislatura avevamo presentato una proposta che andava in questa direzione. Ci fa sicuramente piacere che il presidente Draghi abbia fatto sua questa nostra rivendicazione, ma ci auguriamo che il Ministero del Turismo abbia un suo portafoglio e una sua capacità di spesa autonoma. Il neo ministro Garavaglia, a cui facciamo gli auguri, ha dichiarato che vuole dare risposte immediate all’intero mondo del turismo montano. Se lo farà, troverà FdI al suo fianco in questa battaglia.

Nessuno come Fratelli d’Italia è consapevole del fatto che l’economia italiana deve tanto al turismo. È il motivo per il quale, sempre durante le consultazioni, abbiamo chiesto a Draghi di dichiarare al più presto lo stato di crisi del turismo. Per la verità lo chiediamo da mesi. Lo avevamo chiesto anche durante il governo Conte, avevamo anche organizzato una manifestazione sotto al MIBACT, allora competente in materia di turismo. E continueremo a rilanciare questa proposta, che è la soluzione migliore per assicurare a migliaia di aziende del comparto gli aiuti economici di cui hanno bisogno. È uno strumento fondamentale per permettere a tutte le imprese del settore di sopravvivere e per non vederle depredate dalle multinazionali straniere. Come purtroppo, in molti casi, sta accadendo. È una misura possibile e che l’Italia può attivare perché previsto dai trattati europei in materia di aiuti di Stato: se questi aiuti sono destinati a riparare danni arrecati dalle calamità naturali o da altri eventi eccezionali. E l’emergenza Covid è sicuramente un evento eccezionale. Conte non ci ha ascoltato e speriamo che ci ascolti Draghi. Abbiamo avuto finora governi sordi e confido che il presidente Draghi possa essere almeno un’innovazione in questo: nella capacità di ascoltare buone proposte anche quando non vengono dal tuo partito e magari portarle avanti anche se arrivano dall’opposizione. Perché noi siamo abituati a fare politica così.

Come sapete, Fratelli d’Italia non voterà la fiducia a questo Esecutivo. Sono troppi i ministri in continuità con il precedente Governo. Ma noi non faremo mancare in Parlamento il nostro contributo e faremo una opposizione patriottica, lavorando sempre per il bene della Nazione e votando di volta in volta i provvedimenti che riterremo utili per l’Italia. Valutando le proposte che arriveranno senza pregiudizi di sorta e sollecitando il Governo ad intervenire sulle priorità che riteniamo tali.

Continueremo a fare le nostre proposte senza pregiudizi ma anche senza vincoli, perché credo che in una Nazione normale sia anche un bene avere un’opposizione, cioè avere qualcuno che nell’interesse dell’Italia è disposto a votare provvedimenti che condivide e a dire che le cose non vanno bene quando non dovessero andare bene.

Come la questione che ha riguardato voi operatori della montagna. Siamo stati il primo movimento a uscire chiedendo che arrivassero risposte e che si mettesse fine alla gestione assolutamente disordinata, ridicola, approssimativa e irresponsabile che abbiamo visto finora. Chiaramente tra le nostre priorità, sulle quali continuiamo a lavorare, c’è l’attenzione sul mondo del turismo, delle istanze dei nostri connazionali che vivono e lavorano in montagna. Non faremo mai mancare il nostro sostegno, soprattutto in questo momento così difficile. E saremo coerenti con il lavoro che abbiamo fatto finora.

Fratelli d’Italia è l’unico partito ad aver difeso in Parlamento le istanze della montagna: lo dimostra la mozione approvata alla Camera ormai due anni fa, rimasta lettera morta per colpa della sinistra e della vecchia maggioranza che votano i provvedimenti, ma poi non danno seguito agli stessi provvedimenti. Per noi, ovviamente, la montagna è parte fondamentale dell’identità italiana e non può essere umiliata come è stata umiliata in questi giorni. E continueremo a dirlo a voce alta.

Posso ribadire che potete continuare a contare su Fratelli d’Italia e che continueremo a dialogare con i rappresentanti delle categorie e gli operatori coinvolti. Voi chiaramente conoscete meglio di noi quali sono poi nel concreto i provvedimenti che si possono prendere per dare una mano a questo settore. Ma sul piano della volontà politica non dubitate della presenza di Fratelli d’Italia, che cercherà anche nel suo ruolo di opposizione di fare da stimolo, da pungono, da sentinella anche del prossimo governo. Nella speranza che qualcosa cambi davvero.

Grazie a tutti. Grazie per aver partecipato e averci portato le vostre istanze. Grazie ancora a chi ha organizzato materialmente questa iniziativa, che non sarà l’unica né la prima. Ne abbiamo già fatte tante e ne faremo tante altre. L’importante è mantenere sempre il legame con chi vive i problemi quotidianamente e ha bisogno della politica per avere risposte efficaci e serie. Buona serata.

Giorgia Meloni

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