Il messaggio del presidente dei conservatori europei: “Verità, amore e libertà saranno la risposta alla dittatura dell’ideologia politicamente corretta che minaccia la nostra civiltà”
Amici miei, come tutti sappiamo, il 2020 è stato un anno impegnativo non solo per l’Europa ma per tutto il mondo. La nostra comunità politica ha iniziato l’anno con la scomparsa di Sir Roger Scruton, un amico di tutti noi, un gigante della cultura e del pensiero conservatore europeo. Poche settimane dopo quel triste evento, le nostre speranze sono state infrante quando ci siamo trovati ad affrontare la pandemia globale.
Il coronavirus, arrivato a noi dalla Cina, ha sconvolto drasticamente il nostro stile di vita. Tutto, dal modo in cui ci impegniamo con le nostre famiglie, al modo in cui facciamo affari, alla politica, è cambiato. Siamo passati dal godere di un periodo di stabilità economica o, almeno, di una speranza di ripresa, all’incertezza e all’instabilità. Quest’anno ci ha messo davanti a molte sfide ma, nonostante ciò, siamo riusciti a superarle. Abbiamo abbracciato nuove tecnologie e idee, adottato nuovi modi per rimanere connessi come comunità e abbiamo continuato a trovare modi per sostenerci a vicenda. Abbiamo affrontato i problemi a testa alta.
L’anno che verrà sarà altrettanto impegnativo, ma ciò non significa che non dobbiamo essere ottimisti. Come conservatori dovremmo essere noi a diffondere il messaggio di ottimismo – il conservatorismo è dopo tutto una cultura naturalmente ottimista. Ci sono tante grandi opportunità da cogliere nell’anno a venire. È stato chiaro che nel 2020, l’Unione Europea non è stata all’altezza delle aspettative. Le persone in tutto il continente hanno lottato, ma l’UE ha fatto poco. Al suo posto abbiamo visto che un’alternativa era possibile. Che i singoli Stati membri possono riunirsi su base volontaria, nello spirito di solidarietà cristiana, sostenendosi a vicenda.
I medici polacchi sono venuti in Italia per sostenere i nostri ospedali. I dispositivi di protezione cechi sono stati inviati in Spagna per sopperire alle carenze. Questi atti non provenivano da una direttiva dell’Unione Europea, ma da un qualcosa di più importante: gli stretti rapporti tra gli Stati membri.
Mentre guardiamo alla ricostruzione dell’Europa dopo questa crisi, dovremmo considerare che è giunto il momento di rimettere gli Stati membri al centro dell’Unione Europea. Che abbiamo la possibilità di rimodellare l’UE in una coalizione di Stati nazionali sovrani che si offrono volontari per lavorare insieme, invece di diventare soggetti a un lontano governo federale a Bruxelles. Gli eventi politici che abbiamo vissuto nelle ultime settimane dimostrano chiaramente che ci troviamo di fronte al più potente e violento attacco contro i governi di nazioni sovrane che si oppongono alla dittatura dell’ideologia politicamente corretta. Il trattamento che hanno riservato al presidente Trump è il primo passo, il tentativo di forzare i trattati contro Polonia e Ungheria è il secondo, la volontà di umiliare il popolo britannico che ha scelto liberamente la Brexit è il terzo.
I nostri valori comuni, la nostra idea classica di Europa, la nostra civiltà, sono minacciati e dobbiamo reagire con il linguaggio della verità, con l’amore che proviamo per la nostra gente e la loro libertà. Abbiamo un’occasione d’oro per rimodellare l’Europa nella visione di De Gaulle e Robert Schuman che non sognavano di costruire un superstato, ma un’alleanza di Stati nazionali che lavorano insieme. Possiamo far sì che l’Europa torni a lavorare l’anno prossimo e per molti anni a venire. Auguri a tutti voi e attendo con impazienza di incontrarvi l’anno prossimo per consolidare la nostra cooperazione politica e la nostra amicizia.