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L’intervista di Carmelo Lopapa

Roma

Renzi torna a fare il volto feroce. Giorgia Meloni, ma lei scommetterebbe sulla crisi? «Io ci credo poco. Tifo perché questi signori vadano a casa prima possibile. Ma le crisi in favore di telecamera non sono credibili». 

Pensa che Conte se la caverà col rimpasto? «Trovo surreale che nel pieno dell’emergenza pandemica passino la giornata a parlare di poltrone, verifiche, servizi segreti, posti di sottogoverno, tutta una paccottiglia da Prima Repubblica che poi, riguardando il “rottamatore”, rende tutto ancora più ridicolo. I governi tenuti su solo perché devono occupare posizioni e potere non fanno il bene della nazione». 

A proposito del rottamatore, lei in un governo magari di centrodestra con Renzi ci andrebbe? «Io non sono disponibile a fare un governo con qualsivoglìa partito di sinistra. Sia esso Pd, M5S o Italia Viva. L’Italia ha bisogno di una visione, che oggi drammaticamente manca. Da gennaio a oggi sono stati spesi 108 miliardi per la crisi, altri 38 stanziati in manovra. Questi soldi hanno prodotto risultati significativi? Qualcuno ricorda come sono stati spesi? No. Dilapidati nel tentativo dì accontentare partiti e correnti della maggioranza». 

E in piena emergenza pandemica, come la chiama lei, pensa si possa invece andare al voto? «Non è vero che non si possa votare. Lo fanno tutte le democrazie, lo hanno fatto negli Stati Uniti. Pensi se Trump avesse detto: “Non si vota perché c’è il Covid”. Le elezioni non sono il Big bang. Abbiamo votato anche in Italia in sei regioni già a settembre. Ma poi, che facciamo? Se per disgrazia l’emergenza continua, la democrazìa resta ostaggio del virus peri prossimi anni?».

Pure Salvini pensa sia difficile andare a elezioni e rilancia il governo di centrodestra con “aiutini”, dopo aver accantonato l’ipotesi di un esecutivo di transizione. «Matteo sa che non ho condiviso questo ragionamento perché ritengo sia un errore accreditare una tesi, quella che non si potrebbe votare, che la sinistra porta avanti per interessi strumentali. Ma lo dice anche lui, del resto, che le elezioni sono la priorità, per dare alla nazione un governo coeso, con una chìara visione, con un forte mandato popolare ñ con cinque anni davanti per lavorare. Le alchimie di palazzo non funzionano». 

Dunque, esclude del tutto un governo, fosse pure di centrodestra, come ipotizza lui? «Sarei sempre disponibile a dar vita a un governo di centrodestra, trovo tuttavia difficile che possa nascere in questa legislatura. non sono certa che l’orizzonte della nostra coalizione debba essere un esecutivo sorretto da due o tre transfughi che lo farebbero ballare a ogni passaggio parlamentare». 

A destra sembrate divisi anche sul sindaco della Capitale. Ma Giorgia Meloni non sarebbe la migliore candidata possibile? «Sicuramente risolverebbe il problema. Come del resto si risolverebbe a Milano, probabilmente, se si candidasse Salvini. Ma io ho preso un impegno con alcuni milioni di italiani che vivono fuori dal Raccordo anulare. Governare la mia città sarebbe per me un onore, come ho dimostrato candidandomi cinque anni fa. Oggi preferisco impegnarmi per la città in un altro modo, battendomi come abbiamo fatto in manovra per nuovi poteri e per stanziare un miliardo di euro. con l’emendamento poi bocciato. Insomma, per Roma ci sarò sempre e comunque, a partire dalla scelta del miglior candidato».

Che non arriverà entro l’anno, come lei diceva. Bertolaso non va? «Se si slitta di qualche giorno non succede nulla, la sinistra non è messa meglio. Stiamo vagliando tutte le ipotesi, alla fine avremo il miglior candidato possibile e lo sosterremo tutti con convinzione». 

Sta per partire la campagna, ma lei si vaccinerà? «Lo farò quando me lo dirà il medico di base. Questa cosa che i politici debbano farlo per primi rischia di sembrare solo un espediente per passare davanti agli altri». 

Lo ha fatto Biden negli Usa. 

«Negli Usa la campagna vaccinale è già iniziata, da noi no e i vaccini scarseggiano. Quindi, prima chi ha più bisogno. E lo scetticismo non si combatte con l’obbligatorietà. Si faccia partire piuttosto una campagna seria di sensibilizzazione. E vedrete che la gente si farà vaccinare per scelta, non per costrizione. Io andrò quando sarà il mio turno».

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