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“Fratelli d’Italia ritiene assurda la pretesa dei burocrati europei di far rientrare il settore balneare fra quelli di applicazione della Direttiva Servizi, soprattutto se lo stesso ex Commissario Bolkestein ha dichiarato la sua esclusione poiché non si evidenziano nello stesso due requisiti fondamentali: le concessioni demaniali rappresentano un “bene” e non un “servizio” e in Italia ci sono ancora migliaia di km di costa da poter assegnare e dunque non sussiste neanche quel requisito della “scarsità delle risorse naturali” ritenuto fondamentale per l’applicazione della Direttiva. Il paradosso europeo lo si ritrova anche in una recente sentenza della Corte di Giustizia europea che ha sancito come le scadenze delle concessioni balneari debbano essere valutate caso per caso e tutelando il legittimo affidamento. A questo punto ci domandiamo come possa verificarsi una procedura d’infrazione, se questa ha una natura giuridica collettiva e non tiene conto della tutela degli attuali gestori. Il Governo non presti più il fianco ai delatori europei rimanendo inerme ma alzi la testa per difendere gli interessi e i diritti di migliaia di famiglie che nel corso degli anni hanno speso ingenti risorse per garantire ottimi servizi ai cittadini”.

Lo dichiarano Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo FDI in commissione Attività produttive e Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento Turismo di FDI.

 
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