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L’intervista del direttore Gianpiero Catone

I sondaggi gonfiano le vele di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni la leader che ha costruito mattone dopo mattone un partito solido e in crescita, per natura e determinazione, tuttavia non si culla sugli allori. Conosce le regole della politica, degli umori delle piazze, dei calcoli istituzionali, delle tensioni tra alleati. 

Il suo orizzonte per far fronte alle mutevoli condizioni della realtà si è progressivamente allargato, da Roma al Lazio, poi il salto di un partito Nazionale che oggi supera il 16% e che punta a chiarire il suo ruolo in Europa per imporre una svolta nella politica di Bruxelles. Una marcia, considerata dai commentatori, trionfale fatta con impegno, tenacia, e una visione dettata da una Giorgia Meloni pragmatica, dialogante e con l’idea che alleanze e futuro siano da costruire con molta pazienza e perseveranza. Guardare in avanti per non arrestare la marcia verso una svolta e leadership di governo.

Onorevole Giorgia Meloni Lei si è resa promotrice di una stagione politica nel centro destra aperta al confronto di merito sui problemi. Con coraggio ha intrapreso una leadership che La vede a capo di un partito in crescita. Quali gli obiettivi di Fratelli D’Italia e di Giorgia Meloni?

Fratelli d’Italia è l’unico partito della storia repubblicana fondato da gente consapevole che, facendo quella scelta, quasi sicuramente ci avrebbe rimesso il posto da parlamentare. Normalmente invece avviene il contrario: si creano nuovi partiti per avere più poltrone. Questa forza interiore otto anni fa ci veniva dalla volontà di restituire una casa alla Destra italiana che rischiava di disperdersi, per la prima volta dal 1946. Ci siamo riusciti, oggi la nostra famiglia si è ricomposta. E contestualmente ha saputo aprirsi a persone che venivano da altre storie e che con noi hanno scelto di costruire un nuovo percorso nel centrodestra. I prossimi obiettivi? Portare le nostre idee al governo della nazione, restituire speranza agli italiani, riportare l’Italia al prestigio internazionale che merita.

Tensioni di piazza, proteste contro il lockdown, mentre i contagi si impennano. Ci sono le sacrosante richieste di chi è in ginocchio e chi invece inscena la guerriglia per creare caos ingestibile. Qual’è la posizione di Fratelli d’Italia? Dove a suo giudizio il Governo e il premier Conte hanno sbagliato?

Condanniamo con nettezza ogni violenza, ma difendiamo il diritto di tanti italiani perbene a far sentire la propria voce contro scelte assurde che penalizzano intere categorie senza alcun fondamento scientifico. Noi da mesi facciamo proposte di ogni tipo, su come affrontare l’emergenza sanitaria e come superare quella economica. Totalmente inascoltate. Da maggio ad oggi, mentre tutti gli osservatori parlavano della seconda ondata, il governo e la maggioranza discettavano di legge elettorale, omofobia, decreti sicurezza, nomine dei servizi segreti, bonus monopattini e banchi con le rotelle. E così non hanno fatto nulla sui temi cruciali come la messa in sicurezza di anziani e fragili (i più colpiti dal virus), la scuola, i trasporti, le terapie intensive, i tamponi, i vaccini antinfluenzali. E al salire della curva dei contagi hanno chiuso decine di migliaia di attività a cui solo pochi mesi fa avevano imposto di adeguarsi ai protocolli promettendo che così non avrebbero più chiuso. Poi magari tra pochi giorni proclameranno il nuovo lockdown, che solo a parole dicevano di voler scongiurare. Un fallimento totale, che purtroppo è solo responsabilità di Conte e del suo governo.

L’emergenza sociale e sanitaria non sono da sottovalutare. Come si uscirà dal tunnel secondo Giorgia Meloni? Le notizie che arrivano dagli ospedali ci preoccupano. Ma anche su questo, le pare normale che le regioni abbiano consegnato i fabbisogni per le nuove terapie intensive a luglio e il super commissario Arcuri abbia chiuso i bandi solo il 12 ottobre? Le pare normale che soltanto ora ci si ponga il problema di chiedere ai medici di base di fare i tamponi? E, per quanto riguarda l’emergenza sociale, le pare normale che il “decreto ristori” stanzi somme ridicole a favore di chi è stato costretto alla chiusura e non intervenga sui costi fissi come affitti, utenze, tasse e tributi locali? A me no, lo abbiamo detto per mesi e in tutte le salse. Altro che “opposizione irresponsabile”. La verità è che siamo in presenza di due calamità: una è questo maledetto virus e l’altra è questo governo di incapaci.

In Europa Fratelli d’Italia ha aperto un confronto meno burrascoso. Sui fondi all’Italia proponete – al posto di attendere i Recovery Fund -, l’immissione di titoli di Stato per agire rapidamente sull’economia approfittando dei tassi d’interesse che sono ai minimi storici. Lei dice che: “Quando c’è in gioco l’interesse nazionale bisogna essere pragmatici e non ideologici”. Il tempo stringe. Riuscirà a convincere la Ue, sui titoli di Stato italiani? Il problema per una volta non è tanto convincere l’Ue ma convincere il governo. Da marzo proponiamo i “Bot patriottici” di Giulio Tremonti per chiamare a raccolta su base volontaria il risparmio degli italiani e mantenere la nostra sovranità economica e politica. Ci hanno detto per mesi che era meglio il MES. Oggi che, grazie anche al fatto che finalmente la BCE si è messa a fare la banca centrale come noi abbiamo sempre chiesto, i tassi dei nostri Btp sono bassissimi non si capisce perché non fare un’emissione straordinaria di titoli nazionali. Evidentemente a sinistra hanno da sempre una sudditanza politica e culturale: loro credono nel “vincolo esterno”, cioè nel fatto che per fare bene l’Italia abbia sempre bisogno di qualcuno che ci dica cosa dobbiamo fare. Noi invece crediamo in un approccio diverso ed è quello che porterò avanti anche nella mia nuova veste di Presidente del partito dei Conservatori europei.

Il rapporto con gli alleati non è mai semplice e scontato. Forza Italia guarda al Governo da sostenere per il bene e l’interesse Nazionale, Salvini vuole che Conte torni a casa. Giorgia Meloni cosa auspica? Intanto voglio ribadire che il centrodestra nei passaggi cruciali è sempre stato unito. E di questo me ne prendo anche un po’ di merito perché noi di FdI abbiamo sempre messo davanti l’unità della coalizione anche quando avremmo potuto fare rivendicazioni di bandiera. Siamo stati uniti alle Regionali, lo siamo stati nei passaggi parlamentari sugli scostamenti di bilancio, ancora pochi giorni fa abbiamo insieme chiesto di poter votare in Parlamento sulle varie misure del Dpcm. Poi il mio auspicio è che, superata l’emergenza, nel 2021 possa tornare la democrazia e gli italiani possano scegliersi un governo degno di questo nome. Perché questo si è rivelato del tutto inadeguato.

Infine la Discussione è stata fondata da 1952 quando Alcide De Gasperi era presidente del Consiglio, erano anni difficili, gravati da una crisi economica e molte incertezze. L’Italia ne è uscita come potenza economica mondiale e molte conquiste sono state fatte. Giorgia Meloni riuscirà nel suo impegno politico a portare la nazione su un terreno di crescita, di politiche moderate e di sviluppo? Quale è il suo auspicio per Lei e per L’Italia? Le conseguenze devastanti del coronavirus si sommeranno a quelle, non ancora del tutto superate, della crisi finanziaria del 2008. Dovremo difendere il lavoro della nostra gente, il patrimonio inestimabile delle nostre PMI, le nostre industrie strategiche dagli attacchi predatori dei colossi stranieri. E non possiamo farlo con la logica dei sussidi, dei bonus, della cassa integrazione infinita e del reddito di cittadinanza. Tagliare tasse e burocrazia, programmare investimenti pubblici virtuosi, proteggere e valorizzare il nostro Made in Italy con una nuova politica industriale, riprenderci una centralità geopolitica in Europa, nel Mediterraneo e oltre oceano. È un compito mostruoso, simile alla ricostruzione post-bellica degli anni ‘50, ma io e FdI siamo pronti a farcene carico.

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