Il mondo della cultura è al ‘de profundis’. Raccogliamo gli appelli lanciati in queste ore contro la chiusura di cinema e teatri, decisione sbrigativa presa per motivi propagandistici, a causa dell’incapacità del Governo di intervenire sui luoghi ceto dell’assembramento, trasporti pubblici in testa.
Strutture e lavoratori dello spettacolo da marzo a oggi hanno garantito tutte le norme di sicurezza igienico sanitarie: tracciamento, riduzione posti, sanificazione, controllo della temperatura, uso obbligatorio della mascherina obbligatoria, sapone detergente, scaglionamento ingressi. Una filiera che è patrimonio dell’identità italiana è stata umiliata dall’ultimo Dpcm. Misure inspiegabili visto che – come sostenuto dagli addetti ai lavori – il distanziamento nelle sale è stato attuato con una media di 130 persone a spettacolo e i contagi praticamente pari allo zero. Un mese di chiusura produrrà una perdita di oltre 60 milioni di euro. Il premier Conte e il ministro Franceschini stanno espiantando dal mondo la cultura italiana”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.