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In Liguria c’è un frantoio che ha origini antichissime.
La sua storia inizia nel 1700 con Giobatta Mela che produce olio d’oliva nel borgo di Sant’Agata di Oneglia, situato sulle colline di Imperia.
Giobatta tramanda l’arte antica di produrre olio ai suoi figli e nipoti e nel 1827 il suo discendente, che si chiama a sua volta Giobatta, produce un olio di alta qualità usando un frantoio a macine di pietra colombina girate da un animale bendato.
L’olio prodotto viene conservato in giare di ceramica smaltate e venduto nei contenitori che gli acquirenti portano con se’.
Le generazioni successive continuano nell’attività di famiglia e nel 900 Adolfo Mela anziché vendere l’olio sfuso inizia a imbottigliarlo.
Adolfo aspetta con pazienza la maturazione delle olive e le raccoglie soltanto quando sono pronte, poi toglie le foglie, esamina i frutti e scarta quelli meno buoni. Ricava una quantità ridotta di prodotto ma di qualità eccellente.
L’attività del frantoio continua di padre in figlio e all’inizio degli anni 80 e’ Antonio Mela a guidare l’azienda. La moglie, Paola Arnaboldi, veneta, dinamica e con una spiccata vena artistica si occupa di rinnovare l’immagine dell’azienda. Per il marchio pensa a un disegno che sia innovativo e allo stesso tempo richiami il luogo di origine dell’olio. Lo realizza con l’immagine del borgo di Sant’Agata d’Oneglia, con i caratteristici alberi di ulivo, dipinta dal pittore piemontese Walter Grassi. Paola sceglie, come contenitori dell’olio, recipienti con la forma delle antiche anfore utilizzate dall’avo Giobatta ma realizzate in vetro anziché in ceramica. Raccoglie le ricette tramandate dalle precedenti generazioni per la preparazione delle olive taggiasche in salamoia e del pate’ di olive e da’ inizio alla preparazione di questi prodotti con il nuovo marchio aziendale.
Antonio e Paola hanno quattto figli: Cristiana, Matteo, Giada e Serena.
Cristiana e Serena crescono in azienda, aiutano Antonio al frantoio, imparano la tecnica di spremitura e il padre spiega loro il segreto per ottenere un olio del sapore fruttato: la raccolta anticipata delle olive. Osservano la madre mentre prepara la salamoia con acqua, sale e gli aromi e imparano che la salamoia deve essere cambiata periodicamente e che si deve controllare che non si abbassi di livello.
Si appassionano a quel lavoro di precisione che richiede attenzione e cura.
Nel 1988 iniziano a occuparsi dell’azienda, Serena si dedica al mercato italiano mentre Cristiana propone i prodotti al mercato estero: Europa, Stati Uniti, Giappone, Hong Kong.
Producono olio, olive taggiasche in salamoia e paté di olive che preparano secondo le ricette tramandate dalle donne della famiglia.
Usano un frantoio 4.O con un estrattore sigillato che garantisce l’assenza di aria in modo che l’olio non subisca ossidazione.
Nel 1996 l’azienda vince il premio Ercole Olivario, nel 2001 e nel 2010 ottiene la Gran Menzione Certificato d’onore Leone d’oro dei mastri oleari, nel 2007 l’Oscar dell’olio d’oliva del Los Angeles Country Fair Olive Oil. Seguono altri premi e riconoscimenti, tra i più recenti il WineHunter Award platinum medal certificate nel 2019.
L’olio del frantoio di Sant’Agata d’Oneglia viene venduto nei negozi più prestigiosi d’Italia e del mondo.
L’azienda conta ventidue dipendenti, oltre i raccoglitori di olive ma Cristiana e Serena Mela seguono ogni passaggio della produzione, dalla raccolta delle olive al confezionamento dell’olio nelle caratteristiche anfore di vetro ideate dalla madre.
Tenaci e instancabili a breve esporteranno il loro olio anche in Cina e a Sant’Agata d’Oneglia tutti scommettono già che l’olio del piccolo borgo ligure conquisterà anche il gigante dell’Asia.
La Sovrana Bellezza siamo noi.

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