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“Francamente non capiamo. L’ultimo Dpcm, di fatto, penalizza chi ha rispettato le regole, chi è rimasto in piedi con sacrificio, chi ha trasformato ristoranti e impianti sportivi investendo a proprie spese in prodotti e sanificazioni come richiesto dai protocolli governativi. Eppure il Governo ha colpito due eccellenze italiane: la ristorazione e lo sport. Perdite economiche da brivido – stando ai dati censiti dalle associazioni di categoria in queste ultimi giorni – la filiera dell’enogastronomia ha subito un danno di 2,7milardi di euro mentre lo sport 2 miliardi, a cui si aggiungono gli attuali divieti, che mettono oltretutto a grave rischio la socialità dei giovani, già impediti nelle attività scolastiche e universitarie e dalla ricreazione serale. Una chiusura indiscriminata che ricorda quella adottata in modo generalizzato per tutte le regioni lo scorso marzo e peraltro in controtendenza con quanto espresso allora dal Cts. Oggi si sbaglia ancora. Perché non chiudere solo quelle attività dove si ha contezza dell’aumento dei contagi e dei focolai? Quali sono i numeri a disposizione? Dal Governo incertezza assoluta, mentre chiuderanno Pmi e migliaia di lavoratori rischieranno il posto di lavoro. In queste ore esponenti dell’esecutivo parlano di aiuti ai settori colpiti. Il premier Conte allora chiarisca se ci sono i soldi a fondo perduto, se è previsto il ristoro totale alle aziende e certezza dei tempi di erogazione. Il resto è ammuina”.

E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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