“Quella del sequestro dei nostri 18 pescatori di Mazara del Vallo in Libia è una questione prettamente di politica estera e come tale deve essere affrontata. Haftar è stato accolto con i “tappeti rossi” a Palazzo Chigi”.
E’ quanto ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, nel corso del question time in aula.
“Questo atto – sottolinea Urso – è avvenuto in un’area marina a rischio, chiediamo che il governo agisca non solo tramite la diplomazia ma anche con un’adeguata politica militare attivando la nostra flotta che finora non ha avuto input dal governo. La zona del sequestro è attraversata da navi che trasportano armi per le fazioni in lotta in Libia e quelli che abbiamo di fronte non sono degli estremisti islamici che si nascondo nei deserti ma un soggetto, quale il generale Haftar, con il quale si può e si deve agire su più fronti. Quello che chiediamo al governo è di non cedere al ricatto di uno scambio dei nostri pescatori con coloro che sono detenuti in Italia, scafisti e assassini conclamati, e di attivare la nostra flotta per compiere i pattugliamenti a tutela dei nostri pescherecci. Haftar è stato più volte accolto in Italia, persino con i ‘tappeti rossi’ a Plazzi Chigi, il governo lo ha riconosciuto di fatto come interlocutore, non possiamo in alcun modo cedere ai suoi ricatti. Chiediamo quindi – conclude Urso – che l’Italia faccia sentire forte la sua voce per riportare a casa i nostri pescatori e di agire con la stessa determinazione per lavorare sugli assetti interni della Libia attraverso gli strumenti politici di cui un esecutivo può e deve disporre”.